Il risultato delle elezioni politiche scuote anche il governo della Regione o almeno la maggioranza. Ma a mettere in qualche difficoltà gli equilibri regionali non è la valanga 5 stelle che pure in Sicilia fa addirittura overbooking. Al contrario i guai vengono dal successo, forse inaspettato, della Lega.

Il partito di Salvini, Attaguile e Pagano in Sicilia non ottiene il risultato nazionale che ne fa il terzo partito in Italia e il primo della coalizione di centrodestra, ma smarca comunque oltre un 5% che la pone come quarto partito nell’isola e da una lettura diversa del dato regionale di novembre scorso quanto la Lega si presentava insieme a Fratelli d’Italia.

Così, essendo proprio la Lega l’unica rimasta fuori dalla distribuzione dei posti alla regione, adesso tocca all’unico deputato leghista alzare la testa “L’ottimo risultato ottenuto in Sicilia dalla Lega nelle recenti elezioni politiche, non fa altro che confermare il grande potere di penetrazione che il nostro partito e Matteo Salvini hanno avuto sull’elettorato della nostra regione” commenta il deputato regionale Toni Rizzotto attualmente iscritto al gruppo misto.

“Sarebbe stato impensabile fino a qualche mese fa che la Lega divenisse il quarto partito siciliano – aggiunge – questo successo si deve alla chiarezza e bontà politica delle proposte della Lega, che si pone come unico argine al pressapochismo del Movimento 5 Stelle con un progetto basato su risposte concrete a problemi concreti e quotidiani delle nostre comunità: il ripristino dei controlli sui confini, l’introduzione di una politica dei respingimenti in mare, la difesa del lavoro e la promozione di nuova occupazione, l’introduzione di una sola aliquota del 15% (Flax Tax) sul reddito di persone e di aziende, oltre alla particolare attenzione sui problemi della disabilità e l’emanazione di una nuova legge sulla legittima difesa”.

“Tutti punti cardine di un programma – continua – che ha trovato vera condivisione da parte dei siciliani che lo hanno premiato con un lusinghiero risultato elettorale portando a Roma parlamentari leghisti siciliani che saranno garanzia dei diritti e delle necessità dei siciliani”.

Ma poi arriva la richiesta politica a Nello Musumeci “Adesso credo non sia più procastinabile un confronto politico con il Presidente della Regione e con le forze del Centrodestra siciliano, perché sia data la giusta rappresentatività e responsabilità di governo alla quarta forza politica dell’isola”.

Rizzotto, dunque, chiede un posto per se anche se non potrà alzare la voce più di tanto. La Lega, infatti, ha un solo deputato, proprio lui, ed esiste un rapporto molto stretto e personale fra Musumeci e Salvini tale da far sì che i toni di un confronto politico non saranno mai innalzati più di così.

A dar man forte all’analisi politica di Rizzotto c’è quella del segretario della Lega dei popoli nella Sicilia centro occidentale Alessandro Pagano “Oltre 124mila siciliani hanno dato fiducia alla Lega e a Salvini. Oltre il cinque per cento degli elettori in Sicilia guarda al nostro progetto con speranza e riscatto. A loro va il nostro ringraziamento. Siamo stati premiati eleggendo due deputati e un senatore. Siamo il secondo partito del centrodestra a livello regionale. E meno male che la Lega in Sicilia non esisteva.. come fino a pochi giorni fa qualcuno continuava a sostenere. Consolidiamo la nostra presenza sul territorio. La Lega cresce e raddoppia i consensi nell’Isola, anche in proporzione alle ultime elezioni regionali quando ci siamo presentati in lista insieme agli alleati di Fdi. Oggi, alle elezioni Politiche, FdI si è presentato insieme al partito del governatore Musumeci ottenendo un consenso molto inferiore rispetto alla Lega. E ancora meno voti ha ottenuto la lista centrista di Noi con l’Italia, che comprendeva l’Udc, gli ex Ncd, i Popolari e autonomisti, diversi assessori regionali e i rappresentanti di due ex governatori. Questo non è un segnale dato dagli elettori.. è molto di più. Da oggi non si può prescindere dalla Lega”.

I buoni rapporti fra il Presidente della Regione e l’aspirante presidente del Consiglio sono tali da aver evitato, durante le fasi della formazione del governo Musumeci, toni polemici per l’esclusione della Lega. Il tema, però, adesso si pone su un fronte politico anche se probabilmente Musumeci per qualsiasi decisione aspetterà di vedere cosa succede a Roma.

C’è poi l’eterno tema etico che riguarda Rizzotto, indagato per la sua attività di presidente di un ente di Formazione, l’Isfordd. Accuse risòpedite al mittente da Rizzotto ma comunque temi ai quali Musumeci non è insensibile

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