L’Ars ha stralciato l’emendamento proposto dal deputato Marika Di Marco (PD) che, secondo la denuncia della giornalista e storica dell’arte Silvia Mazza raccolta da Blog Sicilia, se fosse passato, avrebbe autorizzato l’insediamento di una Conferenza ‘ad interim’, ad alta probabilità di condizionamento politico, nell’attesa della ricostituzione del legittimo (in quanto previsto dalla legge regionale) Consiglio regionale dei Beni culturali, l’organo che esprime parere su tutte le questioni più rilevanti in materia di tutela e valorizzazione del patrimonio siciliano.

“Non riteniamo di essere lontani dall’immaginare – commenta la Mazza – che, data la mancanza da otto anni della volontà di ricostituire il Consiglio, probabilmente questo escamotage ne avrebbe allontanato ancora nel tempo l’insediamento”.

“Su tutto si impone l’evidenza – osserva ancora la storica dell’arte – che non sarebbe servito un emendamento all’assestamento di bilancio per convocare una Conferenza la cui istituzione è prevista in maniera permanente presso la direzione dei beni culturali. Detto altrimenti, il dirigente generale (dice la legge 77/1980), può convocare la Conferenza tre volte l’anno e, infatti, in passato è avvenuto così. I compiti non sono specificati, ma fino ad oggi è stata convocata per questioni amministrative che nulla hanno a che vedere con i pareri di competenza del Consiglio. A meno che, in maniera del tutto arbitraria, a questa Conferenza non le si volesse attribuire competenze che il legislatore aveva assegnato esclusivamente al Consiglio BBCC”.

Ora tocca a Crocetta. Ridefinita un mese fa la composizione di quest’ultimo, manca solo che il Presidente esiti il decreto con le nomine dei componenti.

“Adesso vigileremo a che ciò avvenga il prima possibile, perché ci sono questioni delicate sul fronte della tutela del patrimonio. La deputata Di Marco aveva fatto intendere che l’insediamento di questa Conferenza sarebbe servito anche al caso specifico dell’istituzione del “Parco della Neapolis a Siracusa, un iter che da decenni attende di essere completato” (fonte: Ansa). La Legge Granata (LR 20/2000) che ha istituito il Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi e il sistema dei parchi archeologici siciliani, richiede, infatti, per ben due volte il parere del Consiglio BBCC nell’iter di istituzione dei parchi (art. 20, commi 2 e 7): fin dall’individuazione delle aree del parco l’Assessore ai Beni culturali deve avvalersi del suo parere. E questo significa anche un’altra cosa, che il decreto dell’allora assessore Mariarita Sgarlata (primo Governo Crocetta) del 3 aprile 2014 di perimetrazione del parco della Neapolis (già il Tar ha stabilito che non è istitutivo e quindi inefficace ai fini della tutela) è carente, perché non si è avvalso dell’obbligatorio parere del Consiglio”.

Conclude la Mazza: “che Crocetta esiti il decreto con le nomine! E’ questa l’unica strada legittima per tutelare uno dei più straordinari patrimoni della Sicilia, quello della Neapolis, già oggetto di numerosi ricorsi da parte degli speculatori edilizi: il vincolo di inedificabilità assoluta scatterà solo con il decreto istitutivo del parco, per il quale la Legge Granata obbliga ad acquisire il parere esclusivo del Consiglio BBCC, non di altri fantasiosi organi. Le leggi non si aggirano o interpretano in modo ‘creativo’, ma si attuano”.