“Una ecatombe, o quasi. Dietro l’angolo della sanità siciliana c’è una valanga di chiusure di reparti di cui il governo non parla per evidenti ragioni opportunistico-elettorali, ma che sono già previste e scadenzate, con tutte le nefaste conseguenze per i cittadini”.

Il M5S all’Ars mette in guardia i siciliani dagli sviluppi prossimi venturi sul fronte sanità. Tutto è messo nero su bianco nel cronoprogramma degli interventi per ricondurre gli scostamenti della rete ospedaliera partorita in questi giorni ed avallata da Roma al decreto della Lorenzin che dà esecuzione alla legge Balduzzi, il famigerato DM 70”.

“Si parla – dice il deputato all’Ars Francesco Cappello – di ben 90 reparti che non sappiamo ancora dove sono, ma che prevedono lo stop di attività di ogni tipo, dalla chirurgia generale, all’ortopedia alle malattie infettive, alla cardiologia e via dicendo”.

Questo l’elenco dei reparti che dovranno cessare l’attività in tre step successivi (31/12 2017, 31/06/2017 e 31/12/2018). 7 reparti di chirurgia generale; 8 reparti di ortopedia; 9 reparti di cardiologia; 10 reparti di ginecologia ed ostetricia; 9 reparti di terapia intensiva; 9 reparti di oncologia; 7 reparti di chirurgia vascolare; 8 reparti di malattie infettive; 9 reparti di neonatologia; 4 reparti di nefrologia;1 reparto di pediatria;1 reparto di chirurgia maxillo facciale;1 reparto di chirurgia plastica; 2 reparti di chirurgia toracica;1 reparto di neurochirurgia;1 reparto di ematologia;1 reparto di neuropsichiatria infantile;1 reparto di grandi ustioni; 1 reparto di malattie endocrine.
Oltre a questi, destinati a chiudere i battenti alcuni servizi senza posti letto. E precisamente 2 radiologie, un’anatomia patologica e 3 direzioni sanitarie.

“Dopo i 15000 insegnanti siciliani deportati al nord – afferma il deputato M5S Francesco Cappello – ecco i 90 reparti da chiudere entro il 2018. Questo il risultato del contributo alla Sicilia e ai siciliani del lavoro del neo sottosegretario alla salute Faraone. Gravissimo il fatto che né il governo né il presidente della commissione salute Di Giacomo abbiano consegnato tutti i documenti ai componenti della stessa commissione. Questa è una vergognosa messa in scena che vede come uniche vittime i siciliani e la loro salute”.

“A conclusione dell’iter di monitoraggio e ridimensionamento previsto al 31 dicembre 2018 – spiega Cappello – la rete dovrà essere ridimensionata e ridisegnata totalmente secondo gli standard del DM 70/2015. Questo è quanto al governo regionale è stato imposto dal governo nazionale già nella riunione a Roma del 24 marzo 2017, ma taciuto alla commissione salute ed al popolo siciliano. Ecco le ragioni di tanta fretta nell’approvazione della rete ospedaliera. Ecco perché il cronoprogramma non è mai stato presentato alla commissione salute ma pubblicato a posteriori in allegato alla delibera di giunta, successivamente all’acquisizione del parere della commissione stessa. Nessun concorso potrà essere bandito per unità operative complesse di cui si è già programmata la chiusura, solo stabilizzazioni e mobilità nell’area emergenza urgenza. Altro che 9000 assunzioni”.

Articoli correlati