Sciopereranno di 24 ore e manifestazione con un sit in davanti la sede dell’assessorato regionale ai Trasporti, in via Leonardo Da Vinci a Palermo dalle 9,30 di oggi. I lavoratori di Segesta Autolinee, Etna Trasporti e Interbus protestano così contro i turni che mettono a rischio la sicurezza sulla strada.

A proclamare lo sciopero, è stata la Fit Cisl Sicilia. “In queste aziende – afferma il segretario regionale Fit Cisl Sicilia, Davide Traina – , non solo non vengono rispettati gli accordi sottoscritti, ma giornalmente i turni in vigore non rispettano le norme contrattuali e le normative vigenti sul tema della sicurezza sul lavoro, mettendo a repentaglio l’incolumità dei lavoratori e dell’utenza. Bisogna rimodulare i turni programmati per gli autisti, che non rispettano quelli realmente effettuati, in termini di tempi di guida, percorrenza e di riposo. Non è più sostenibile un nastro lavorativo superiore alle 12 ore giornaliere, con un impegno di guida che supera le 5 ore continuative. C’è poi anche il tema dei mezzi, troppo vecchi per garantire la sicurezza”.

Si rischia la tragedia

“Cosi si rischia la tragedia” aggiunge Traina. “Le varie sollecitazioni di questi mesi al Dipartimento Regionale delle Infrastrutture e dei Trasporti che eroga i finanziamenti pubblici e alla Prefettura, ad oggi non hanno avuto alcun seguito”. Dalla Fit aggiungono “una vertenza che va ormai avanti da troppo tempo, per via della palese volontà da parte dell’azienda di eludere il confronto sindacale. I prossimi bandi di gara per l’affidamento dei servizi minimi puntano a un miglioramento dei servizi, sia dal punto di vista organizzativo, sia in termini di innalzamento degli standard di qualità ed efficienza, passando attraverso il rispetto di regole in materia di sicurezza sul lavoro. È necessario, quindi -conclude Traina – , mettere in campo azioni comuni per arginare le irregolarità sul tema di sicurezza stradale, attraverso un monitoraggio costante dei dati cronotachigrafi. Se non arriveranno segnali e interventi immediati, ci rivolgeremo all’ Ispettorato del Lavoro, alla polizia stradale e a tutte le istituzioni titolate per evitare ulteriori gravi incidenti sul lavoro”.