I carabinieri della Compagnia di Marsala hanno arrestato, per la seconda volta in un mese, un pregiudicato 43enne per violazione del provvedimento di allontanamento dalla casa familiare, adottata nell’urgenza – fuori dei casi di flagranza – dalla Procura di Marsala. L’uomo, già arrestato nello stesso mese in violazione del provvedimento di allontanamento d’urgenza e divieto di avvicinamento alla persona offesa emesso nei suoi confronti dalla Procura di Marsala, sarebbe stato sorpreso nelle immediate vicinanze dell’abitazione della donna e nuovamente tratto in arresto dai carabinieri, allertati dall’attivazione dell’allarme del “braccialetto antistalking” cui era stato sottoposto. All’esito dell’udienza di convalida è stata disposta per lui la misura della detenzione in carcere.

Stalking alla ex

I giudici della terza sezione d’appello del tribunale di Palermo presieduti da Sergio Gulotta hanno confermato la condanna a 11 mesi nei confronti di un cinquantenne di Castelbuono, accusato di stalking nei confronti della ex. I due si era lasciato ma l’uomo non avrebbe accettato la fine della loro storia d’amore e avrebbe iniziato a perseguitarla. Sms, e-mail e messaggi sui social network a tutte le ore del giorno e della notte come mostrato durante il processo. La vittima è stata assistita dall’avvocato Maurizio Ferreri. La donna aveva denunciato l’uomo al commissariato di Cefalù ma non era servito. Era stata necessaria anche la misura cautelare di avvicinamento. L’uomo per continuare mandare messaggi aveva creato falsi profili sui social come ricostruito dal perito informatico nominato consulente. L’uomo avrebbe anche minacciato l’ex fidanzata di pubblicare foto e video osé della donna.

Un altro caso di stalking

Ancora minacce di un uomo contro una donna, con la misura cautelare che si aggrava in conseguenza a quanto commesso. La Procura Generale della Repubblica, nell’ambito delle indagini a carico di un 41enne catanese, indagato per atti persecutori nei confronti di una donna di 52 anni, ha chiesto e ottenuto nei suoi confronti dalla Corte di Appello di Catania – III Sezione Penale, la sostituzione della misura dell’obbligo di dimora con quella degli arresti domiciliari, eseguita dai carabinieri della stazione di Aci Catena.