Maurizio Zoppi

Scrivo, parlo, respiro... ma non sempre in quest’ordine

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A ventun anni non si dovrebbe morire. Non durante una festa, non circondata da amici, non in fondo a una piscina. E invece è successo. Si chiamava Simona Cinà. Era una studentessa, una pallavolista, una sorella. Una ragazza che stava attraversando il proprio tempo con grazia, senza clamore. Una presenza silenziosa, ma piena.

In questi giorni si è detto molto. Troppo, forse. La Procura ha aperto un’indagine per omicidio colposo. Sono stati sequestrati alcolici, oggetti della festa, raccolte le testimonianze. I presenti, ci dicono, hanno collaborato. Ma resta un fatto che non si può eludere: il silenzio che circonda questa morte è quasi più assordante della tragedia stessa. Una festa con decine di persone, e nessuna parola pubblica, nessuna memoria condivisa, nessun gesto verso la famiglia. Una rimozione collettiva, gelida, forse per lo shock della tragedia. Perfettamente contemporanea. Eppure oggi non c’è bisogno di aggiungere opinioni. Oggi vogliamo solo fare memoria. C’è un video, semplice, senza pretese. Simona suona la chitarra, interpreta una canzone di Elodie. La voce è misurata, fragile, piena. Una voce che non cerca visibilità, ma racconta molto più di quanto potrebbe fare qualunque discorso. In quel frammento c’è tutta la forza gentile di una ragazza che non avremmo mai dovuto conoscere così. La mia compagna non conosceva Simona. Ha pianto in silenzio per la sua morte. E in quel pianto, credo, c’era qualcosa di profondamente umano: la compassione autentica, quella che non ha bisogno di legami per sentire il dolore degli altri come proprio. Ci sono esistenze che sembrano lontane finché non ci attraversano. E ci sono assenze che, pur senza averle mai sfiorate, ci interrogano. Simona è una di queste. Non ha fatto rumore. Ma ora che non c’è, la sua mancanza pesa come solo le presenze vere sanno fare.

Alle persone che l’hanno amata, alla sua famiglia, ai suoi genitori, a sua sorella gemella, rivolgiamo il nostro pensiero più sincero, e le nostre condoglianze più profonde. Non c’è nulla che possa colmare un dolore così, ma ci auguriamo che la voce di Simona, la sua dolcezza, il suo modo di stare al mondo, continuino a risuonare nel tempo — come in quel video, come in quelle note — senza bisogno di spiegazioni.

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