Ancora una stagione agonistica senza una piscina comunale. Ancora una stagione invernale durante la quale gli appassionati dovranno cercare altrove dove andare a nuotare. Palermo, la quinta città d’Italia, resta senza piscina olimpica, senza impianto comunale destinato tanto al pubblico quanto alle società sportive.

Un altro anno di lavoro per la piscina comunale

I lavori di ristrutturazione della piscina comunale dureranno almeno un altro anno e dunque sarà già un successo, per gli sportivi, immaginare di poter disporre dell’impianto di Viale del fante nella stagione 2027. Ma forse arriverà prima perfino la “vecchia” piscina ristrutturata rispetto al nuovo impianto di Fondo Raffo.

La nuova piscina rischia di restare l’ennesima incompiuta

All’avvio dei lavori di ristrutturazione della piscina olimpica, infatti, l’amministrazione comunale aveva individuato l’impianto alternativo. Doveva sorgere in fondo Raffo a fianco del centro commerciale Conca d’Oro.

Una spianata e lo scheletro di una tribuna

I lavori era iniziati ma si sono interrotti. In fondo Raffo resta, al momento, solo un’area spianata e lo scheletro di una tribuna in costruzione. Ma le ruspe sono ferme. Nessuno sta lavorando e iul rischio che tutto resti bloccato è alto.

La costruzione affidata alla Malu

La costruzione della piscina di Fondo Raffo era affidata alla Malu. Si tratta della società che gestisce il centro commerciale Conca d’Oro. Nella concessione per la realizzazione proprio del centro commerciale, sottoscritta con l’allora patron del Palermo Calcio Zamparini, fra le contropartite chieste dalla città c’era anche la realizzazione di un impianto sportivo disponibile per la comunità.

Dal 2009, però, questa parte dell’accordo era rimasta lettera morta. Così nel 2023 il Comune ha chiesto alla società di adempiere ai propri obblighi individuando in una piscina l’esigenza della città alla luce proprio della ristrutturazione imminente di quella olimpica comunale.

Lavori iniziati, società in liquidazione

Ma Zamparini non c’è più e anche se i lavori sono iniziati, poco dopo la società è stata posta in liquidazione per vicende societarie indipendenti dal rapporto con la città. Ora l’amministrazione comunale deve trattare con il liquidatore al quale ha chiesto di adempiere agli obblighi contratti con Palermo. La disponibilità formale sembra esserci ma la società in liquidazione non è nelle condizioni economiche di far ripartire i lavori subito e chiuderli in tempi brevi.

Un’altra stagione di disagi

In attesa di una soluzione che non si intravede all’orizzonte l’unica certezza è un’altra stagione di disagi per i circa duemila fruitori della piscina ai quali, nei tempi d’oro, si aggiungevano circa cinquemila tesserati per le società sportive che gravitavano sempre intorno alla piscina olimpica. Tesserati in drastico calo proprio a causa dell’assenza di una struttura.

Per far fronte alle esigenze restano gli impianto del Cus, ovvero dell’Università e le convenzioni sottoscritte con il Tc3, il Circolo del Tennis di Pallavicino ma anche con lo Sporting di Bonagia e con la piscina di Terrasini. Soluzioni non certo agevoli