Pino Apprendi
Ex deputato regionale. Garante dei detenuti di Palermo. Vigile del fuoco per sempre.
Le ultime notizie sul depistaggio, in occasione dell’omicidio del Presidente Piersanti Mattarella, scuotono per primi i familiari della vittima e poi quella parte di opinione pubblica che crede ancora nelle Istituzioni, nello Stato.
Di depistaggi è piena la storia, dalla strage di Portella della Ginestra a via D’Amelio, ogni volta si riapre la piaga nei familiari e le vittime è come se venissero uccise un’altra volta.
Una cosa è certa, questi rappresentanti dello Stato, non hanno mai agito da soli, sono stati il braccio di qualcuno o di qualche organizzazione piu’ o meno segreta.
Hanno goduto di coperture, di protezione e forse anche di soldi.
Mi ricordo un comizio a Terrasini del ministro degli interni leghista Roberto Maroni, appena insediatosi, che promise che nella sua funzione avrebbe aperto i cassetti secretati del Viminale per fare chiarezza sui tanti misteri del nostro Paese, ovviamente non se ne fece nulla.
Per fortuna, in Italua, abbiamo ancora magistrati e uomini dello Stato che continuano ad operare nella legalità e nella ricerca della verità.
Possiamo ancora sperare.
Questo contenuto è stato disposto da un utente della community di BlogSicilia, collaboratore, ufficio stampa, giornalista, editor o lettore del nostro giornale. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore. Se hai richieste di approfondimento o di rettifica ed ogni altra osservazione su questo contenuto non esitare a contattare la redazione o il nostro community manager.


Commenta con Facebook