Nessuna influenza politica sulla nomina di Alessandro Caltagirone a direttore generale dell’Asp di Siracusa che, invece, sarebbe stato segnalato dal parlamentare regionale di Forza Italia Riccardo Gennuso. Lo ha detto, nel corso dell’interrogatorio davanti al gip di Palermo, Saverio Romano, il parlamentare nazionale di Noi Moderati coinvolto nell’inchiesta della Procura di Palermo la cui richiesta di arresto è stata rigettata dal giudice del Tribunale del capoluogo siciliano
Il peso della politica
Il deputato, che ha sempre respinto le ricostruzioni dell’accusa di aver veicolato una gara d’appalto dell’Asp di Siracusa sul servizio di ausiliarato vinta dalla Dussmann, ha negato di avere un’influenza politica nei confronti del direttore generale dell’Asp di Siracusa, Alessandro Caltagirone, attribuendola, dunque a Forza Italia, ed al suo rappresentante nel Siracusano, il deputato regionale, Riccardo Gennuso.
Cosa aveva detto Cuffaro: “Noi abbiamo Enna, Siracusa e Palermo”
Nell’inchiesta dei pm di Palermo, emergerebbe, invece, il ruolo dell’ex presidente della Regione, Totò Cuffaro – posto ai domiciliari come Roberto Coletti, ex manager dell’azienda ospedaliera Villa Sofia, e Antonio Iacono, direttore del Trauma Center di Villa Sofia – che, nelle intercettazioni, avrebbe rivendicato di aver guidato alcune nomine nelle Asp siciliane: “Abbiamo Enna, Siracusa e Palermo” riferiva l’ormai ex segretario nazionale della Dc.
Romano: “Non conosco Dammone”
Il parlamentare nazionale di Noi Moderati, Saverio Romano ha poi negato di conoscere Marco Dammone, funzionario commerciale della Dussmman ma ha confermato di avere incontrato Mauro Marchese, rappresentante legale della Dussmann, che lo aveva, però, contattato per il ruolo di legale in merito ad una gara a Palermo.
Caltagirone e l’incontro con Romano
Da parte sua il direttore generale dell’Asp di Siracusa, Alessandro Caltagirone, autosospesosi dall’incarico, la cui richiesta di arresto è stata respinta, nel suo interrogatorio, ha ammesso di essersi recato il 16 settembre del 2024 nell’abitazione di Romano e di aver trovato lì i rappresentati della Dussman, circostanza che, come lui stesso ha assicurato, lo ha infastidito per via del fatto che era in corso la gara d’appalto.
“Romano non è mio capo, con Cuffaro mai parlato di gare”
Lo stesso manager della sanità, a proposito del suo rapporto con Romano, ha spiegato di avere con lui vincoli di amicizia ma di non considerarlo un “capo”. Contestualmente, ha affermato di considerare Romano e Cuffaro esponenti del Governo di maggioranza che ha definito la sua nomina a Siracusa. Caltagirone ha anche riferito di aver incontrato Cuffaro nel marzo del 2024: quella sarebbe stata solo un’occasione per lo scambio di auguri pasquali, al cospetto delle famiglie ma non si sarebbe mai parlato di gare.
Cuffaro ed il suo rapporto con Dussmann
L’ex presidente della Regione, che si è avvalso della facoltà di non rispondere, avrebbe precisato le ragioni che lo hanno condotto a spendersi per la Dussmann. Nella sua ricostruzione, il suo intervento non era finalizzato a far vincere l’appalto, pari a 20 milioni di euro, ma di sottoporre ai vertici dell’azienda sanitaria le preoccupazioni dell’impresa che in passato, secondo Cuffaro, sarebbe stata danneggiata dal “precedente direttore generale”.
Marchese, ecco perché si rivolse a Cuffaro
Marchese, che ha rimediato insieme a Dammone l’’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e l’interdizione per un anno dalle attività imprenditoriali e da incarichi direttivi, ha sostenuto di essersi rivolto a Cuffaro per la sua influenza nel territorio e questo gli avrebbe potuto permettere di conoscere Caltagirone ma a proposito delle accuse di contropartite occupazionali per la mediazione dell’ex presidente della Regione l’esponente della Dussmann ha negato questa tesi, parlando solo di restituzione di “opportunità occupazionali sul territorio”.
Aiello e Romano
Nell’inchiesta è finito anche l’ex deputato del Pd, Ferdinando Aiello, consulente della Dussmann, la cui richiesta di arresto è stata respinta. Secondo i pm, le sue relazioni con Romano avrebbero permesso alla società di arrivare a Caltagirone per poi vincere l’appalto dell’Asp di Siracusa.
Nella sua deposizione al gip, Aiello ha confermato di avere incontrato Saverio Romano, insieme a Marchese, il 10 settembre del 2024 a Roma, a Montecitorio. L’ex parlamentare ha detto di conoscere Romano ai tempi in cui entrambi furono deputati, dal 2013 al 2018 ma ha precisato di avere contattato il leader di Noi Moderati perché era del territorio ed avrebbe potuto più facilmente prendere un appuntamento con Caltagirone ma solo per alcuni chiarimenti.






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