Saranno portati tutti sa 24 ore di servizio settimanale con aumenti variabili da 6 a 4 ore ciascuno e relativo incremento di stipendio ma se gli enti presso i quali sono utilizzati rileveranno esigenze ulteriori potranno incrementare l’impiego di questo personale part time fino al tempo pieno di 36 ore ma con risorse proprie.
Schifani incontra i sindacati degli ex Pip
La vertenza storica degli ex Pip, dunque, entra in una nuova fase, dopo la stabilizzazione avviata a inizio legislatura. Il governo regionale ha presentato un emendamento alla legge di Stabilità 2026-2028 che punta al miglioramento delle condizioni lavorative dei 1.853 lavoratori oggi impiegati a tempo parziale nella Servizi ausiliari Sicilia.
A illustrarne i contenuti è stato il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, nel corso di un incontro con le organizzazioni sindacali a Palazzo d’Orléans, presenti anche l’assessore all’Economia Alessandro Dagnino, il ragioniere generale Ignazio Tozzo e il capo di gabinetto della Presidenza Salvatore Sammartano.
Tutti a 24 ore dal nuovo anno
Il provvedimento prevede uno stanziamento di quasi 10 milioni di euro per l’allineamento dell’orario settimanale a 24 ore, con incrementi compresi tra le 4 e le 6 ore per ciascun lavoratore, come primo passo verso il raggiungimento dell’orario ordinario. Una seconda misura, che sarà introdotta in Finanziaria, consentirà di rafforzarne ulteriormente l’impiego, migliorando i servizi offerti agli enti e alle aziende pubbliche socie della Sas, nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica.
L’invito agli Enti
La norma consente, inoltre, agli enti e alle aziende pubbliche in cui operano gli ex Pip, qualora vi siano effettive esigenze di servizio, di farsi carico direttamente nei propri bilanci dei maggiori costi necessari all’estensione dell’orario di lavoro, fino a un massimo di 36 ore settimanali.
“L’auspicio – ha spiegato Schifani – è che questo percorso possa proseguire gradualmente, anno dopo anno, compatibilmente con i conti pubblici, fino ad arrivare a una retribuzione più giusta e dignitosa. È stato un cammino complesso, ma fortemente voluto, che ha già prodotto risultati concreti. Ora vogliamo completarlo con gradualità, accompagnando l’adeguamento finanziario degli ex Pip”.
Sindacati: “Fare tutto il possibile”
“Abbiamo chiesto al presidente Schifani il massimo impegno nel reperimento delle risorse necessarie per assicurare al personale ex Pip il massimo aumento possibile” dicono, al termine dell’incontro sindacalisti di Cgil, Cisl, Sadirs/Ursas, Ugl e Uil .
“Si tratta di un passaggio fondamentale nel percorso di valorizzazione avviato dopo la stabilizzazione di questo personale e dopo decenni di precariato. La nostra – continuano i rappresentanti sindacali – è una protesta della responsabilità nei confronti di chi ha stipendi al di sotto della soglia di povertà con appena 800 euro al mese. E’ importante per noi guardare oltre la manovra finanziaria in discussione in queste ore all’Ars per tagliare l’obiettivo finale delle 36 ore e per queste motivazioni abbiamo chiesto al presidente Schifani di compiere ogni sforzo possibile”.
Passaggio importante ma puntare sempre alle 36 ore
“Si tratta di un ulteriore importante passaggio – commenta Mimma Calabrò, oggi assessore comunale ma che da sindacalista ha seguito l’intera vertenza fin dall’inizio – è importante che si giunga ad un percorso che mette tutti sul medesimo piano portando il personale stabilizzato a 24 ore in modo strutturale ed è significativo che, ancora un a volta, sia stato l’impegno personale del Presidente della Regione a far si che questo risultato fosse possibile. Al governatore, al suo governo, al suo staff non si può che rivolgere l’ennesimo ringraziamento”.
“Naturalmente – conclude Calabrò – l’augurio è che al più presto gli ex Pip possano avere le tanto agognate 36 ore. Un tempo pieno che, dopo 25 anni di precariato, è giusto che queste persone ottengano anche come riconoscimento della dignità di lavoratori che meritano accompagnata dal giusto stipendio”.
Cobas e Confintesa: “Non basta, speriamo che in aula all’Ars la norma venga rivista”
Diversa la posizione, invece, dei sindacalisti Michele D’Amico (Cobas Codir) e Rosario Greco (Confintesa): “Se da un lato può considerarsi apprezzabile l’intento di intervenire in merito ad una problematica che investe oltre 1850 lavoratori – commentano D’Amico e Greco – sfruttati dalla politica senza che nessuno abbia minimamente pensato a versare loro un briciolo di contribuzione pensionistica, dall’altro lato non possiamo certamente ritenerci soddisfatti qualora il Governo confermasse tale misura che indubbiamente non va nella direzione delle legittime aspettative dei lavoratori. Dal Governo ci aspettiamo risposte più concrete e risolutive che non possono che concretizzarsi in una norma che garantisca un contratto a tempo pieno per l’intera platea di tutto il personale part time in servizio presso SAS, anche del personale ex Keller dimenticato e non menzionato dallo stesso governatore nel comunicato pubblicato dagli organi di informazione”.
“Abbiamo sempre sostenuto – continuano i due sindacalisti – che l’obiettivo di qualunque amministrazione pubblica non deve essere solo quello di porre fine al precariato, ma contestualmente garantire un contratto a tempo pieno e indeterminato che riconosca dignità lavorativa ad ogni soggetto e un salario umanamente dignitoso. Un incremento orario di poche ore settimanali, affermano D’Amico e Greco, non garantisce assolutamente né dignità lavorativa, tantomeno un salario che permetta di far fronte alle giornaliere necessità di ogni nucleo familiare coinvolto”.
“Vogliamo sperare – proseguono D’Amico e Greco – che tale misura preannunciata dal Presidente Schifani in sede di discussione e votazione in Parlamento possa essere rivisitata con i giusti e necessari correttivi migliorativi che garantiscano maggiore serenità e dignità lavorativa a questo bacino di lavoratori”.
“Questa è una problematica – concludono i due sindacalisti – di cui non deve farsi carico solo il governo, ma tutta la deputazione regionale e sebbene tale misura esista grazie all’iniziativa dell’On. Marianna Caronia, condivisa successivamente da un pezzo dell’attuale maggioranza, che si è spesa affinché si potessero ottenere i risultati tanto auspicati dai lavoratori, vogliamo sperare che ogni deputato regionale, a prescindere dalla forza politica di appartenenza, si adoperi al massimo, al fine di porre fine a una triste pagina della storia della nostra terra che ha visto questi lavoratori molto spesso diventare “merce” di un mortificante baratto politico”.






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