All’ordine del giorno del Comitato per l’Ordine e la sicurezza pubblica, convocato nella giornata di oggi, ci sono le recenti intimidazioni a Siracusa, culminate con l’esplosione di ordigni rudimentali contro due notissime attività commerciali, tra cui la pasticceria Brancato in via Grottasanta. Episodi che hanno allarmato la comunità, timorosa del ritorno della stagione delle bombe, legate al racket delle estorsioni.

Il recente sequestro di droga

Non è solo questa la lettura dei due avvertimenti da parte degli inquirenti, che, come sempre in questi casi, vagliano altre ipotesi, tra queste le recente perdita da parte della criminalità organizzata, di un ingente quantitativo di droga, circa 6 kg, posto sotto sequestro dai carabinieri del comando provinciale di Siracusa al termine di una vasta operazione culminata il 10 dicembre con l’arresto di 11 persone, tra queste anche presunti esponenti del clan Santa Panagia, come Davide Pincio, 52 anni. Una ipotesi tutta da dimostrare che, però, circola negli ambienti investigativi anche se il riserbo sulla vicenda è massimo.

In libertà alcuni esponenti della malavita

C’è, però, un altro aspetto che è nell’analisi degli inquirenti, cioè la presenza in città di esponenti di spicco della criminalità organizzata che sono tornati in libertà dopo aver saldato i conti con la giustizia. E così, stando ad alcune fonti investigative, potrebbero aver deciso di tornare in sella, mettendosi a capo dei gruppi criminali e tra questi c’è certamente Santa Panagia, uno dei clan più storici della città, insieme a Bottaro-Attanasio.

L’ipotesi del racket

La pista del pizzo non sarebbe affatto esclusa dalle forze dell’ordine anche se il titolare della pasticceria Brancato, in alcune interviste rilasciate alle tv, tra cui al Tg3 Sicilia, ha assicurato di non aver ricevuto minacce o richieste di estorsione. C’è anche da dire che nei periodi festivi, specie alle porte del Natale, si registra tradizionalmente una recrudescenza di episodi del genere allo scopo di procacciare più soldi possibili.