Il comparto alimentare e delle bevande si conferma uno dei motori più solidi dell’economia siciliana, con una crescita che nel biennio 2024–2025 risulta più sostenuta rispetto alla media nazionale. A delineare questo scenario sono i dati di Confartigianato Imprese Sicilia, elaborati su base ISTAT e ICE, che fotografano un settore in espansione e sempre più centrale per il sistema produttivo regionale.
Il livello delle esportazioni
Secondo l’Osservatorio regionale MPI di Confartigianato Sicilia, tra luglio 2024 e giugno 2025 la Sicilia ha esportato prodotti alimentari e bevande per 1,1 miliardi di euro, valore pari al 9,7 per cento dell’export manifatturiero regionale. La regione contribuisce così per circa l’1,9 per cento all’export nazionale del comparto, una quota significativa se rapportata alla struttura produttiva dell’Isola, caratterizzata prevalentemente da micro e piccole imprese (fonte Confartigianato Sicilia su dati ISTAT)
Crescita più rapida rispetto al resto d’Italia
Un dato che colloca la Sicilia in posizione di rilievo nel confronto nazionale riguarda la dinamica dell’export. Nel primo semestre del 2025, l’isola registra un incremento tendenziale del +15,1 per cento, risultando la regione italiana con la migliore performance di crescita dell’export agroalimentare.
A livello nazionale, l’industria alimentare e delle bevande rappresenta una delle principali voci dell’export italiano, con un valore complessivo che supera i 70 miliardi di euro annui, secondo le statistiche ufficiali di ISTAT e ICE – Agenzia per la promozione all’estero. In questo contesto, la Sicilia si distingue non tanto per i volumi assoluti, quanto per la capacità di crescere più velocemente della media, puntando su qualità e identità territoriale.
Il peso dell’alimentare e delle bevande nell’economia siciliana
L’incidenza del comparto agroalimentare sull’economia regionale emerge con particolare evidenza analizzando il tessuto artigiano. In Sicilia operano 7.084 imprese artigiane nei settori dell’alimentare, delle bevande e della ristorazione, che occupano 22.949 addetti (fonte Confartigianato Sicilia su dati Unioncamere–Infocamere).
Il settore rappresenta: il 12,7 per cento dell’artigianato regionale, valore più alto registrato tra tutte le regioni italiane; il 17,5 per cento degli addetti dell’artigianato siciliano.
L’occupazione nell’agroalimentare
Sempre secondo Confartigianato, l’incidenza degli addetti dell’alimentare, delle bevande e della ristorazione sul totale dell’economia regionale raggiunge il 2,8 per cento, collocando la Sicilia al terzo posto in Italia per peso occupazionale del comparto. Un dato che conferma il ruolo dell’agroalimentare come pilastro non solo produttivo, ma anche sociale.
Qualità certificata e tradizione come leve competitive
Un altro elemento strutturale della forza del food made in Sicily è rappresentato dalla qualità certificata. La Sicilia è seconda in Italia per numero di prodotti Dop e Igp, con 36 riconoscimenti ufficiali, di cui 20 Dop e 16 Igp, stando ai dati del Ministero dell’Agricoltura.
A questi si aggiungono 293 prodotti agroalimentari tradizionali (PAT), censiti dallo stesso Ministero, che testimoniano la ricchezza di saperi, tecniche di lavorazione e tradizioni gastronomiche diffuse su tutto il territorio regionale. Secondo Unioncamere, ortofrutta, cereali, prodotti da forno, oli e formaggi rappresentano i segmenti più diffusi e identitari.
Fatturato e prospettive del settore
Le buone performance dell’export e dell’occupazione si riflettono anche sui risultati economici. L’analisi di Confartigianato Sicilia, basata sull’incrocio dei dati di fatturato per addetto, dimensione d’impresa e occupazione, stima per il 2025 un fatturato dell’artigianato nei settori dell’alimentare, delle bevande e della ristorazione pari a 1.597 milioni di euro, equivalenti a circa il 5 per cento del totale nazionale.
Un settore chiave per lo sviluppo regionale
Nel confronto con il resto d’Italia, la Sicilia mostra quindi una doppia caratteristica: numeri assoluti più contenuti rispetto alle grandi regioni del Nord, ma un’incidenza economica e occupazionale dell’agroalimentare tra le più elevate del Paese. Come sottolineato da Confartigianato Imprese Sicilia, investire nel comparto alimentare e delle bevande significa rafforzare una filiera che unisce export, lavoro, tradizione e qualità, e che rappresenta una delle leve più solide per la crescita dell’economia siciliana nei prossimi anni.






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