Il tribunale di Palermo ha condannato a 3 anni e 2 mesi di reclusione Carmine Canonico, rappresentante legale dal 2019 al 2021 di Sicilia Digitale e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e all’incapacità perpetua di contrarre con la pubblica amministrazione. Canonico, 75enne, di Monteforte Irpino (Avellino), ufficiale della guardia di finanza in pensione, è accusato di avere liquidato in proprio favore rimborsi e spese non dovuti quando era a capo della partecipata della Regione.

Un’accusa che aveva portato, già nel giugno del 2022, ad un decreto di sequestro preventivo per circa 43 mila euro emesso dal gip di Palermo, su richiesta della Procura e l’apertura di un’inchiesta nei suoi confronti per peculato. E nei giorni scorsi, per i rimborsi non dovuti, era stato condannato dalla Corte dei Conti a un rimborso di 46 mila euro.

Anche in sede penale il dirigente è stato condannato al risarcimento dei danni in favore delle parti civili Sicilia Digitale e assessorato Economia della Regione Siciliana «danni da liquidarsi in separata sede e previa assegnazione all’assessorato Economia di una provvisionale complessiva di 43.455 euro».
Carmine Canonico, in passato, aveva ricoperto prestigiosi incarichi in Calabria e in Sicilia occupandosi anche di inchieste su truffe nel settore dei vigneti che hanno coinvolto diverse regioni d’Italia.

Fu anche consigliere comunale a Belmonte Mezzagno, vicepresidente dell’Ismea e, nel dicembre 2019, venne nominato rappresentante legale di Sicilia Digitale ma nel 2021 era stato protagonista di uno scontro con i vertici del governo regionale a causa di alcune scelte legate alla conduzione aziendale. La Regione a fine maggio gli chiese di fare un passo indietro nonostante il suo mandato fosse in scadenza a fine giugno. Il 4 giugno del 2021, l’amministratore unico Carmine Canonico presentò le sue dimissioni dall’incarico lasciando la società con a carico un pignoramento da 26 milioni chiesto da parte di Engineering (l’ex socio privato).