La società Stretto di Messina, nell’ambito della procedura in corso di valutazione di impatto ambientale, di concerto con il Contraente Generale Eurolink, ha ritenuto opportuno di richiedere al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica – Mase, ai sensi della normativa vigente (D.lgs 163/2006) una sospensione di 120 giorni dei termini per la presentazione della documentazione integrativa richiesta che, con i nuovi termini temporali, sarà consegnata entro metà settembre 2024.

Le parole di Cucci

“La decisione – spiega l’Amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci – è motivata dalla eccezionale rilevanza dell’opera e riflette la volontà e il massimo impegno della Società nel fornire puntuali ed esaurienti risposte alle richieste di integrazioni e chiarimenti sugli elaborati tecnici del progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina, presentate dalla Commissione Via e Vas del Mase. Alcuni approfondimenti prevedono indagini di campo, come ulteriori rilievi faunistici terrestri, batimetrici e subacquei, ai quali la Società intende dedicare la massima attenzione utilizzando pienamente i tempi consentiti dalla normativa”.

Le richiesta di integrazioni

Il ministero dell’Ambiente, guidato Pichetto Fratin, ha infatti chiesto alla Società Stretto di Messina S.p.a. ben 239 integrazioni ai documenti presentati. Per il Mase la documentazione della concessionaria è «insufficiente e non aggiornata». Va, dunque, chiarita su più fronti. I tecnici della Commissione Via-Vas, che hanno il compito di valutare l’impatto ambientale dell’opera, hanno inviato al ministero delle Infrastrutture e alla società un documento di 42 pagine, firmato dal coordinatore della Sottocommissione Via, Paola Brambilla. Nello specifico, chiedono 155 integrazioni per la Valutazione di impatto ambientale (Via); 66 per la Valutazione di incidenza (Vinca), che verifica le conseguenze di un’opera sui siti Natura 2000, ovvero i siti protetti di interesse Ue.

I chiarimenti

Sedici chiarimenti riguardato il Piano di utilizzo terre (Put) e 2 per la Verifica di ottemperanza (Vo). Le richieste, in altri termini, riguardano la compatibilità coi vincoli ambientali, la valutazione dei costi e benefici, la descrizione di tutti gli interventi previsti, il sistema di cantierizzazione, la gestione delle terre e rocce di scavo.

Il Mase chiede dati più approfonditi e aggiornati sul rischio di maremoti, sull’inquinamento dell’aria, sull’impatto del Ponte sull’ambiente marino e di terra e sull’agricoltura, sulle acque, sui rischi di subsidenza e dissesto, sulla flora e sulla fauna, sul rumore e i campi magnetici, sulle aree protette di rilevanza europea.

Ciò che vogliono sono, dunque, nuove informazioni su ogni aspetto del progetto definitivo. Con una nota, il ministero delle Infrastrutture fa sapere che «le integrazioni al progetto del Ponte sullo Stretto, richieste in sede di conferenza di servizi, saranno fornite entro 30 giorni: si tratta della normale procedura ed è corretto approfondire tutti gli aspetti di un’opera che sarà unica al mondo».

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