Sono ormai diversi i focolai che stanno tenendo in apprensione i sanitari delle aziende sanitarie.  Due zone rosse del primo lockdown tornano ad avere paura: Salemi e Villafrati, ex zone rosse.

Il bollettino dell’Isola recita che su 134 nuovi casi, 45 arrivano dal Trapanese e 24 da Villafrati.

A Villafrati in particolare, chiuso durante il lockdown perché «zona rossa» a causa del cluster scoppiato nella residenza per anziani, il sindaco Francesco Agnello ha comunicato che ci sono 24 cittadini positivi: 8 scoperti grazie al tampone, altri 16 trovati attraverso 125 test rapidi eseguiti su alcuni residenti che presentavano i sintomi del virus.

“Non avrei mai voluto tornare a una di queste dirette e invece oggi ci troviamo nuovamente in una situazione abbastanza seria – ha esordito – . Sono stati eseguiti 125 test rapidi e sono stati trovati 16 positivi, che si aggiungono agli otto già individuati prima. Adesso si aspetta l’esito di altri 69 tamponi. Siamo in una situazione seria, dovuta a leggerezza e irresponsabilità. Abbiamo vanificato i sacrifici fatti nei mesi scorsi. E’ obbligatorio – ha ripetuto più volte – mettere in atto le prescrizioni e chi sbaglia paga. Non saranno tollerate violazioni delle norme”.

Il contagio è stato favorito, con ogni probabilità, da una festa con oltre 150 persone e il sindaco non perde l’occasione di rimproverare i cittadini: “Siamo tutti responsabili. Non puntiamo il dito verso qualcuno perchè tutti abbiamo avuto le nostre colpe. Eravamo stati bravissimi a uscire dalla zona rossa e adesso invece abbiamo dimenticato tutto. Mi avete lasciato solo perchè il fatto che 150 persone si comportano in modo irresponsabile significa lasciare solo un sindaco, un’amministrazione, chi sacrifica la vita e lavora per la salute di tutti. Non posso ricevere ancora adesso telefonate di persone che sono in isolamento ma chiedono di andare a una festa…”.

Sale a 67 il numero dei contagi anche a Salemi, gli ultimi 19 dei quali, riguardano il secondo focolaio individuato in una comunità alloggio per anziani. Lo screening in città da parte dell’Asp prosegue.

Salgono ancora i contagi nella zona del partinicese. Nel comune di Partinico i casi accertati dopo gli ultimi dati comunicati sono saliti a 24. Di questi 20 sono in isolamento e 4 sono in ospedale.

I medici dell’Asp in questi giorni stanno effettuando tutto il tracciamento per cercare di isolare ed evitare la diffusione. Uno dei focolai potrebbe essere stata una celebrazione che si è tenuta a Partinico per l’arrivo di un nuovo sacerdote.

Alla funzione hanno partecipato anche due pullman arrivati da San Giuseppe Jato. Ed è per questo che anche in paese si sono diffusi i casi arrivati a 35 in isolamento 116.

Dato che secondo i tamponi già effettuati potrebbe essere destinato a salire. Ieri anche un sacerdote del paese è stato ricoverato dopo essere stato trovato positivo e con un inizio di polmonite.

Nella zona anche a San Cipirello i casi sono in saliti. Oggi sono 12 e 77 i  soggetti attualmente posti in isolamento obbligatorio. In questo caso il focolaio sarebbe partito da un locale che in questi giorni è stato chiuso.

Uno dei dipendenti era positivo e il locale era molto frequentato da tanti clienti che arrivavano anche dai paesi vicini e dal capoluogo. Anche a Corleone i casi sono in aumento.

Il sindaco Nicolò Nicolosi è stato il primo sindaco a chiudere le scuole. I positivi in paese sono saliti a 18. Restano sempre in allarme anche Cinisi e Terrasini dove negli ultimi giorni i casi sono aumentati.

Migliora invece la situazione a Misilmeri. Il sindaco Rosalia Stadarelli ha annunciato che da domani le scuole saranno regolarmente aperte. “Dopo una riunione tra dirigenti scolastici, funzionario della prevenzione e sentiti il direttore del distretto e il direttore generale – ha spiegato anche lei in una diretta Facebook – si è arrivati alla decisione di aprire le scuole considerato che i motivi che mi hanno portato a emettere l’ordinanza di chiusura sono superati”.

I casi Covid in paese sono 17 e “l’aumento dei contagi – ha sottolineato il primo cittadino – non puó essere correlato al normale svolgimento delle lezioni, se non ci sono casi che intaccano l’ambiente scolastico”.

Una decisione che si allinea anche alle indicazioni giunte nei giorni scorsi dalla Regione, che aveva bacchettato i sindaci invitandoli a un maggiore coordinamento e a non procedere in modo autonomo alla chiusura degli istituti.

 

 

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