• Via libera al restauro del museo civico di Corleone
  • Il progetto è finanziato con 110 mila euro dal Gruppo di Azione locale-Terre Normanne

A Corleone via libera definitivo al restauro del museo civico Pippo Rizzo, la cui sezione archeologico – numismatica è all’interno dello storico Palazzo Provenzano, grazie ad un progetto finanziato con 110 mila euro dal GAL-Gruppo di azione locale Terre Normanne nell’ambito del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 (sottomisura 7.2) della Regione Siciliana. I vertici del Gal, Giuseppe Sciarabba e Francesco Rossi, hanno consegnato il decreto di finanziamento al sindaco del comune in provincia di Palermo, Nicolò Nicolosi.

“Gli interventi – spiega Sciarabba – riguarderanno sia le sale al piano terra che quelle al primo piano dell’edificio, ma anche i fronti prospicienti ai cortili, alle coperture ed gli spazi esterni in una logica di rinascita del palazzo storico in sé e della sua essenza di museo aperto al territorio. La parziale riorganizzazione delle sale interne migliorerà la fruibilità dei reperti esposti, con spazi meglio collegati con i cortili esterni grazie a piccoli interventi di riprogettazione che inoltre favoriranno attività collaterali all’interno del museo, recuperando ambienti da destinare a spazi per piccole mostre temporanee e attività didattiche”.

La storia dell’edificio

Palazzo Provenzano, già appartenete alla famiglia Cammarata, nel 1990 è stato acquisito dal Comune che ne ha fatto il polo culturale di riferimento della comunità corleonese. Nel museo, con ingresso in via Giacomo Valenti, trovano posto, oltre a numerosi pezzi ritrovati nelle campagne del comprensorio, centinaia di reperti provenienti dagli insediamenti archeologici censiti sul territorio grazie all’attività della sezione locale dell’Archeoclub. Il tutto in un’atmosfera ottocentesca con affreschi e stucchi alle pareti e maioliche decorate come pavimenti.

“Recupereremo le porzioni degradate dell’edificio facendo tesoro del passato ma con lo sguardo rivolto al futuro – precisa Sciarabba – a cominciare dalla bonifica del manto in coppi della copertura, che non verrà stravolto. Saranno migliorati il sistema di smaltimento delle acque piovane e l’impermeabilizzazione delle superfici a ridosso di altri fabbricati. Nei locali al piano terra ed al primo piano sarà eliminata l’umidità alle pareti, nelle volte e nei soffitti. Negli spazi esterni – continua il direttore del Gal – gli interventi saranno orientati ad instaurare un dialogo tra i cortili ed il giardino grazie alla progettazione di nuovi percorsi ed aree di sosta ripensando lo spazio come parte integrante di tutto il complesso museale. Saranno rimossi gli arbusti e le piante infestanti, ci sarà una nuova pavimentazione, un nuovo tappeto erboso, e sedili in cemento. Davanti agli ingressi sia del museo che del complesso monumentale San Ludovico, sede del Centro internazionale di documentazione sulle mafie – conclude Sciarabba – si prevede infine una variazione della geometria della pavimentazione per valorizzare la presenza dei due edifici in prossimità del cambio di direzione della strada”.

Il progetto è stato sposato da altri tre comuni del Palermitano. Si tratta di Monreale, Campofiorito e Roccamena, che installeranno targhe con la storia del patrimonio storico e culturale di Corleone e dei partner coinvolti, con l’indicazione dei centri di informazione e accoglienza turistica, dei centri ricreativi e culturali, e con l’indicazione di tutti gli itinerari tematici esistenti nei territori comunali. Sempre a Corleone, targhe verranno collocate all’interno del complesso monumentale di San Ludovico, e nelle sedi delle associazioni Animosa Civitas, Prometheus e Vomere.

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