• Presentata denuncia-querela per tentato omicidio, disastro navale, nubifragio, danneggiamento nave e minacce gravi
  • Il legale Marino “In questi anni non c’è stato mai un libico rinviato a giudizio”
  • “Ci aspettiamo che vengano individuati i colpevoli dell’ennesimo attacco subito dall’Eliseo”

Giuseppe Giacolone, il comandante del motopesca Aliseo che lo scorso maggio fu ferito in uno scontro con una motovedetta libica in acque internazionali, ha presento ai carabinieri di Mazara del Vallo una denuncia-querela per tentato omicidio, disastro navale, nubifragio, danneggiamento nave e minacce gravi.

Denuncia per individuare colpevoli

L’avvocato Walter Marino, che assiste Giuseppe Giacolone, ha sottolineato: “In questi anni durante i quali la marineria di Mazara del Vallo è stata obiettivo di mitragliamenti e sequestri, non c’è stato mai un libico rinviato a giudizio. Ora con la denuncia-querela presentata ci aspettiamo che vengano individuati i colpevoli dell’ennesimo attacco subito dall’Aliseo qualche settimana fa”.

Ore di terrore

Per alcune ore Giacalone fu tenuto a bordo del mezzo militare, un’ex motovedetta della Guardia di Finanza ceduta dal governo italiano alla Libia. Poi il rilascio e il rientro a Mazara del Vallo.
Il comandante, rimase ferito alla testa a causa dei colpi di mitraglia sparati dalla motovedetta della guardia costiera libica. La procura di Roma ha aperto un’indagine. Sul motopesca, una volta tornato a Mazara, hanno effettuato i rilievi il Ris dei carabinieri.

L’assalto libico in zona di protezione

L’assalto avvenne a 35 miglia a nord della costa di Al Khums, all’interno della Zona di protezione di pesca nelle acque della tripolitania come comunicò la Marina Militare intervenuta sul posto in soccorso con la fregata Libeccio. Un tratto di mare definito ‘ad alto rischio’ dalle nostre autorità.

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