“Saranno i giudici a stabilire le eventuali responsabilità penali del sindaco Orlando e delle altre persone indagate dalla procura di Palermo per possibili irregolarità nei bilanci e fino ad allora vale come per tutti la presunzione di innocenza. Ma è evidente che vi è un problema tutto politico nel momento in cui il Comune si avvia al dissesto finanziario ed è già da tempo in totale dissesto funzionale. Lo diciamo da tempo e torniamo a ribadirlo: è ora di votare la sfiducia”. Lo dichiarano il capogruppo della Lega in Consiglio comunale Igor Gelarda e la deputata e Consigliera Marianna Caronia.

L’affondo della Lega

I consiglieri del Carroccio puntano alla sfiducia del primo cittadino, dopo l’indagine della Procura di Palermo: “Quella sfiducia – proseguono – che abbiamo promosso da mesi e che finora ha raccolto una decina di firme è la cartina al tornasole di come qualcuno a Palermo abbia fatto opposizione solo a parole. Ma oggi più di prima e in maniera definitiva non ci possono più essere mezze misure: o si è con Palermo o si è con Orlando. O si firma e vota la sfiducia o si è contro la città“, concludono.

Figuccia, “Basta con Orlando e la sua cricca

“Le accuse al sindaco Orlando, agli assessori e ai dirigenti di Palazzo delle Aquile sono davvero molto gravi. Se è vero che le schede di previsione venivano sovrastimate persino da pubblici ufficiali siamo davvero alla frutta. I bilanci approvati in questo caso sarebbero completamente fuorvianti e le ricadute sull’intera macchina comunale sarebbero enormi, così come pure sulle partecipate”. Lo afferma Sabrina Figuccia, consigliere comunale della Lega di Palermo.

“Naturalmente – aggiunge – saranno i giudici a stabilire le eventuali responsabilità di tutti i soggetti coinvolti, ma di certo siamo di fronte ad un vero e proprio macigno sul quale è necessario fare luce al più presto. Tanto per cominciare, il sindaco, considerato che ha a cuore la difesa della legalità, deve immediatamente dare mandato all’avvocatura comunale affinché il Comune si costituisca parte civile nel processo. Ma, quello che è più importante, lo stesso sindaco dovrebbe prendere l’unica decisione al momento possibile: le dimissioni. Per questo motivo, invito tutti i miei colleghi consiglieri a firmare quella sfiducia che da tempo giace in un cassetto e che adesso deve diventare realtà”.

Ferrandelli, “Mi costituisco parte civile”

“Prendo atto della volontà di Orlando di farsi interrogare per chiarire  la propria estraneità ai fatti contestati, ma preannuncio la  costituzione di parte civile se Orlando verrà rinviato a giudizio, in qualità di componente di un consiglio comunale che sarebbe stato ingannato per anni con la falsa rappresentazione dei dati del bilancio in quel sarebbe evidente che in chi si dichiara campione di trasparenza e correttezza avrebbe prevalso la volontà di salvare la poltrona sull’obbligo di trasparenza e lealtà nei confronti del Consiglio Comunale e della città intera”.

Lo dichiara Fabrizio Ferrandelli consigliere comunale di +Europa. “Ho incaricato l’avvocato Vincenzo Lo Re di tutelare la mia posizione di persona offesa in un eventuale processo – aggiunge Ferrandelli – Oltre alla responsabilità penale c’è anche una responsabilità politica a cui il sindaco non può sottrarsi. Approvare una mozione di sfiducia sarebbe troppo semplice. Io ritengo che il sindaco debba essere incalzato in consiglio comunale ad iniziare dall’approvazione del nuovo bilancio. Sono contrario alla nomina di un commissario da parte della Regione. Orlando deve amministrare fino alla fine del mandato”.

Forello e Argiroffi: “L’era Orlando è finita”

Un terremoto politico e giudiziario senza precedenti. Così il Gruppo Oso, con Ugo Forello e Giulia Argiroffi, attacca il sindaco: “Diversi sono gli esposti che abbiamo depositato alla Corte dei Conti che evidenziano irregolarità nella formazione di bilanci e rendiconti, affermando che per anni il Comune abbia mantenuto un tenore di vita superiore alle sue possibilità. Non è però il momento di esprimere giudizi sull’indagine penale in corso; esprimiamo fiducia nella Magistratura e ci ispiriamo al principio della presunzione di innocenza”.

“C’è però un tema politico: il diffuso sistema di irregolarità con cui il Sindaco ha gestito gli aspetti economici-finanziari della città ha minato in radice la fiducia che il consiglio e i cittadini riponevano sull’amministrazione attiva. A maggior ragione in un momento in cui il Comune attraversa una gravissima crisi economica e dovrà a breve decidere se adottare un piano di riequilibrio o dichiarare il dissesto. Per questa ragione chiediamo le immediate dimissioni del Sindaco perché si possa aprire un periodo di Commissariamento della città che possa permettere di intraprendere un percorso fondato sulla trasparenza e legalità. E se il Sindaco non facesse un passo indietro, sarà il Consiglio a votare la sfiducia già la prossima settimana, senza nessun tentennamento. L’era Orlando è finita ed è ora il momento di voltare pagina per il bene comune”.

Santoro (Fdi), “Il re è nudo”

“Il re è nudo!” scrive su Facebook Stefano Santoro, di Fratelli d’Italia. “L’avviso di conclusione delle indagini notificato a Leoluca Orlando per il grave reato di falso in bilancio contestatogli per avere appostato falsi numeri delle entrate e delle uscite inserite nei bilanci degli anni 2016, 2017, 2018 e 2019, mostrano in modo inequivocabile a tutti, anche ai buonisti e a quei politici che fingevano di non accorgersene, l’incapacità amministrativa del Sindaco di Palermo e la spregiudicatezza politica con cui egli ha operato, credendosi impunibile.
Oggi il re è nudo! I fatti sono di una gravità inaudita e vanno considerati unitariamente alla grave situazione di dissesto funzionale in cui versa il Comune di Palermo da anni, con un buco di bilancio di 80 milioni di euro, (salvo che il buco non sia più grande, alla luce dell’ indagine appena conclusa)”.

Attacco anche a Miccichè

“Le condotte criminose – prosegue Santoro – sono ovviamente contestate al primo cittadino, all’assessore al bilancio, ma le responsabilità politiche sono anche dei consiglieri comunali e dei partiti che hanno fatto da “stampella” in questi anni a Orlando. Tra i corresponsabili di questo disastro amministrativo non vanno annoverati soltanto il PD, Italia Viva, Sinistra Comune, ma anche Forza Italia, che capitanata da Gianfranco Miccichè, intento a gozzovigliare nei giorni scorsi a Firenze con Renzi, teorizzando alleanze antitetiche con il centrodestra, ha dato l’ordine al suo gruppo consiliare di non votare la sfiducia a Orlando e di votare la delibera di pre-dissesto, consentendo così all’amministrazione Orlando di andare avanti, di non dichiarare il dissesto finanziario e di preparare la delibera di riequilibrio con tagli ai servizi per i cittadini per 80 milioni di euro.

Oggi il processo penale che sta per essere incardinato nei confronti di Orlando per falso in bilancio disvela scenari ancor più drammatici, cioè tutti gli atti amministrativi e gli impegni di spesa assunti sui bilanci falsificati potrebbero essere nulli e meriterebbero di essere revocati in autotutela dal Consiglio Comunale. A ciò si aggiunga che anche il Piano triennale delle opere pubbliche e il prossimo bilancio di previsione della città sono inficiati dai precedenti bilanci ritenuti falsi dagli inquirenti, così come la delibera di riequilibrio per evitare il dissesto finanziario che Orlando dovrà presentare entro i primi di dicembre.

Allora rivolgendomi a quei consiglieri comunali che hanno sostenuto fino ad oggi Orlando, dico loro di avere un sussulto di dignità e amore per la città, sottoscrivendo la mozione di sfiducia che l’estate scorsa ho redatto e consegnato ai consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, i quali sono tra i primi firmatari, poiché è ancora possibile sfiduciare Orlando, entro dicembre, poi non sarà più possibile perché la legge esclude la sfiducia negli ultimi sei mesi antecedenti le elezioni comunali. Così i cittadini potrebbero votare ad Aprile 2022 per il nuovo Sindaco e per il nuovo Consiglio Comunale, cancellando il ricordo di Orlando e dell’orlandismo”, conclude Santoro.

Mineo (Fi), “Noi garantisti, ma sindaco si dimetta”

“Questa vicenda sul falso in bilancio è molto preoccupante, perché riguarda la già precaria tenuta finanziaria del Comune. Per questo motivo, pur rimanendo garantisti e rispettosi del delicato lavoro della magistratura, il nostro capogruppo Giulio Tantillo stamane ha formalizzato al presidente del consiglio comunale, Totò Orlando, una richiesta di dibattito urgente in Aula”. Così Andrea Mineo, coordinatore cittadino di Forza Italia, commentando l’inchiesta sui bilanci del Comune di Palermo in cui è indagato anche il sindaco della città.

“Torniamo a ribadire, infine, la linea più volte sostenuta: il sindaco si deve dimettere – ha aggiunto – dai rifiuti alla gestione del cimitero, passando per il trasporto urbano: la sua narrazione della città è crollata di fronte ai fatti, ne prenda atto e si dimetta, non c’è più tempo da perdere”.

Scarpinato, “Orlando faccia passo indietro”

“Tutti sono innocenti fino a prova contraria, ma quanto emerge è di una incredibile gravità che un’amministrazione accusata di aver falsato i bilanci degli ultimi anni rimanga in carica col compito di redigere il piano di rientro è inaccettabile”. Lo dice Francesco Scarpinato, capogruppo di Fratelli d’Italia al comune di Palermo. “Il sindaco Orlando – aggiunge – faccia un passo indietro, la sua visione è sfumata e ha lasciato il posto a un disastro che i palermitani non avrebbero meritato”.

Barbara Evola (Sinistra comune), “Serve cautela”

“Il coinvolgimento ampio di figure politiche e dirigenziali e persino di organismi di controllo, che si sono avvicendati in un arco temporale lungo impongono cautela e chiarezza. In questi anni i bilanci del nostro Comune sono passati al pettine stretto della Corte dei Conti che non ha contestato falsi di bilancio, ma ha rilevato sempre enormi criticità soprattutto nella riscossione. Riteniamo fondamentale che possano essere chiariti nel più breve tempo possibile tutti i contorni di questa vicenda”. Lo dice Barbara Evola, capogruppo di Sinistra Comune, fedelissima di Orlando ed ex assessora comunale alla Scuola.

Anello (Lega): “La storia di Orlando è finita, liberi Palermo dalla sua zavorra”  

“La storia del sindaco Orlando è finita, liberi Palermo dalla sua zavorra e da una gestione amministrativa fallimentare sulla quale è caduta una tegola pesantissima sul piano politico visto che sotto il profilo penale saranno i giudici a stabilire le eventuali responsabilità del primo cittadino e delle altre persone indagate per le presunte irregolarità nei bilanci del Comune dal 2016 al 2019. Ho sempre difeso il consiglio comunale dagli attacchi di un primo cittadino che varie volte, soprattutto negli ultimi tempi, ha lanciato accuse più o meno velate di volergli mettere i bastoni fra le ruote, peraltro votando personalmente sempre contro i bilanci di quegli anni. Non a caso i magistrati scrivono nel provvedimento: ‘i pubblici ufficiali sottoscrivevano e inviavano all’ufficio Ragioneria generale delle schede di previsione di entrate sovrastimate inducendo in errore il consiglio comunale di Palermo sulla verità dell’atto, determinandolo ad adottare la deliberazione con la quale veniva approvato il bilancio di previsione’. Sono parole inequivocabili che non soltanto non gettano ombre sul massimo organo di rappresentanza dei cittadini ma addirittura, di fatto, tracciano una netta linea di demarcazione fra chi ha svolto le proprie funzioni con coscienza e chi invece, sempre secondo la ricostruzione dei giudici, non lo avrebbe fatto tradendo la fiducia dei palermitani”.  Lo dichiara Alessandro Anello, consigliere comunale della Lega a Palermo e segretario del partito nella città metropolitana.

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