Il corredo funerario della Tomba della regina di Monte Adranone ritorna a casa dopo 136 anni: sedici pezzi, infatti, entreranno a fare parte del percorso museale di Palazzo Panitteri di Sambuca di Sicilia, nell’Agrigentino.

Giovedì 21 marzo alle 11.30, l’assessore regionale ai Beni culturali Francesco Paolo Scarpinato, il direttore del Parco archeologico della Valle dei Templi Roberto Sciarratta, il direttore del museo “Antonio Salinas” Caterina Greco e il sindaco di Sambuca Giuseppe Cacioppo illustreranno alla stampa la musealizzazione del corredo funerario, che di fatto si ricongiunge alle altre testimonianze provenienti dall’area archeologica che sovrasta la località.

I reperti sono stati rinvenuti nei depositi del museo “Antonio Salinas”, dove il grande archeologo e docente universitario a cui la struttura è intitolata volle trasferirli, intuendone il valore dopo i primi scavi del 1886. L’integrazione nel percorso espositivo è stato reso possibile dalla collaborazione tra il Parco archeologico della Valle dei Templi, responsabile della valorizzazione dell’area di Monte Adranone, il museo palermitano e l’amministrazione comunale della città agrigentina.

Svelato il telamone del tempio di Zeus nell’antica Akragas

Dopo venti anni di studi, ricerche e restauri il “gigante di pietra” dell’antica Akragas si è rialzato. A fine febbraio, infatti, il “telamone”, una delle colossali statue antropomorfe che sostenevano l’architrave del tempio di Zeus Olimpio, l’Olympieion, simbolo della Valle dei templi, è stato riportato in posizione eretta.

La cerimonia di presentazione del telamone ricostruito con il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, l’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato, il direttore del Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei templi, Roberto Sciarratta, il sindaco di Agrigento, Francesco Micciché, il prefetto di Agrigento, Filippo Romano, il curatore del progetto di musealizzazione, Carmelo Bennardo, e l’esperto scientifico del progetto, Alessandro Carlino.

La statua, alta quasi 8 metri, è sostenuta da una struttura in acciaio di 12 metri alla quale sono ancorate delle mensole dove sono collocati i singoli pezzi del monumento riassemblato.