Agricoltura, etica e ambiente al centro del dibattito scientifico siciliano, sabato mattina 18 dicembre dalle 9.30, presso Casa Sanfilippo, all’interno del Parco Archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento.
Sarà presentata l’ultima opera di Antonio Bacarella
Il tema rappresenta l’occasione per fare conoscere al pubblico l’ultima opera di Antonio Bacarella, già docente di Economia e politica agraria all’Università degli studi di Palermo: un testo che rappresenta la sintesi di 55 anni, una vita, dedicata con passione e grande impegno scientifico, allo studio dell’agricoltura siciliana.
Il libro “Storia moderna dell’agricoltura siciliana: dall’anteguerra i giorni nostri” sarà presentato dai docenti universitari di Unipa Pietro Columba e Alessandro Hoffmann, docenti di Economia e di Politica Agraria. La Storia moderna dell’agricoltura siciliana di Antonino Bacarella, pubblicata dalle Edizioni La Zisa, è composta da due volumi, per un totale di 1.115 pagine. Un lavoro di studio, ricerca ed elaborazione dei dati condensato in 245 tabelle, in una alta presenza di prospetti e in una interminabile bibliografia.
Le carenze per comprendere i limiti dell’agricoltura in Sicilia
Il professor Bacarella lascia intravedere nella narrazione, nello studio e nell’analisi dell’agricoltura siciliana, come la carenza di scuola, università, ricerca, trasferimento tecnologico, assistenza tecnica siano la chiave per comprendere i limiti, in Sicilia, di un’agricoltura importante che potrebbe essere – invece – importantissima.
Una visione che coincide proprio con quella del Santo Padre che, in un recente messaggio alla Fao, ha messo al primo punto quello di “rivedere il sistema di istruzione per renderlo più rispondente al settore agricolo e, quindi, per integrare i giovani al mercato del lavoro”. Soltanto così l’agricoltura del futuro sarà etica, consapevole e guarderà al mondo con ottimismo e fiducia.
Focus su Agricoltura e impatto ambientale
L’evento di sabato 18 dicembre, organizzato dall’Associazione Mediterranea Solidale di Porto Empedocle, rappresenta quindi anche un focus su agricoltura e impatto ambientale in Sicilia, prendendo spunto dall’enciclica papale “Laudato si” di Papa Francesco in cui il Santo Padre fa “un invito urgente a rinnovare il dialogo sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta. Abbiamo bisogno di un confronto che ci unisca tutti, perché la sfida ambientale che viviamo, e le sue radici umane, ci riguardano e ci toccano tutti”.
Oltre alle autorità di Agrigento (il sindaco Francesco Miccichè, il direttore del Parco Archeologico Roberto Sciarratta, il presidente del Consorzio Universitario Nenè Mangiacavallo, l’assessore regionale Marco Zambuto), porteranno il loro saluto: Luigi Fiore (presidente Associazione Mediterranea Solidale) sul tema etico dell’enciclica papale “Laudato si”; Giuseppe La Rocca (Fondazione comunitaria Agrigento e Trapani) su “Ridurre le diseguaglianze attraverso il cibo e le filiere agricole”; Luigi Vella (Ispettorato provinciale agricoltura Agrigento) su “Sistemi agricoli e benefici ambientali nel contesto dell’attuazione della programmazione PSR Sicilia”; Dario Cartabellotta (dirigente generale Dipartimento Agricoltura Regione siciliana) su “Sostenibilità e innovazione per il miglioramento delle condizioni economiche, sociali e ambientali in agricoltura”.
Previsti anche gli interventi di: Maria Giovanna Mangione, presidente ordine dei dottori Agronomi e Forestali di Agrigento; Piero Lo Nigro, presidente ordine dei dottori Agronomi e Forestali di Sicilia; Alessandro Vita, Confagricoltura di Agrigento; Ignazio Gibino (Coldiretti agrigentina); Rosario Marchese Ragona (Confagricoltura Sicilia) nonché Roberto Lagalla, assessore regionale dell’Istruzione e formazione professionale.
La partecipazione all’evento consente il rilascio di crediti formativi da parte dell’Ordine professionale dei dottori Agronomi e Forestali.
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