• Presentato ordine del giorno per tutelare agricoltura siciliana
  • Obiettivo è far rimanere i criteri di ripartizione dei fondi
  • Figuccia “Proposta Patuanelli inaccettabile”

Gli onorevoli Vincenzo Figuccia, Angela Foti, Giuseppe Compagnone ed Orazio Ragusa hanno presentato all’Ars un ordine del giorno per tutelare l’agricoltura siciliana. Questo alla luce della proposta del ministro delle Politiche Agricole Alimentari Stefano Patuanelli che vuole riformare i criteri di riparto dei quasi 4 miliardi di euro del Fondo Europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale per il 2021 e 2022. Sei regioni (assieme alla Sicilia ci sono Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Umbria, che da sole rappresentano il 60% delle aree italiane interessate dal Psr), infatti si sono opposte.

Le parole di Figuccia

Vincenzo Figuccia deputato della Lega all’Ars e coordinatore provinciale del partito a Palermo, si è espresso commentando il documento appena firmato e presentato in assemblea: “Come hanno opportunamente osservato le regioni del Sud è assolutamente inaccettabile la proposta del ministro Patuanelli di riformare i criteri di riparto degli oltre 3.915 milioni di euro del Fondo Europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale”.

“Proposta ministro è inaccettabile”

Figuccia ha continuato: “Una proposta che non tiene conto dei criteri perequativi costituzionalmente garantiti ma che muove da presupposti con i quali si alimenta il gap economico tra le regioni del Nord e le regioni del Sud. Tutto ciò non è pensabile e per queste ragioni oggi stesso in Aula, abbiamo presentato un ordine del giorno che impegna il Presidente della Regione e l’assessore all’agricoltura affinché la trattativa possa essere ridisegnata all’interno della Conferenza Stato-Regioni scongiurando la paventata revisione dei criteri di riparto del fondo che è certamente strategico per lo sviluppo dell’economia siciliana”.

L’esponente della Lega ha poi concluso: “Non si tratta di mere percentuali da allocare ma di realizzare quello mission perequativa che guarda allo sviluppo delle aree più svantaggiate del nostro Paese ed in particolare di quel Sud – conclude – che in questi anni è sempre stato ingiustamente sempre più a Sud”.

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