La squadra di calcio dell’Akragas di Agrigento potrà disputare la parte finale del campionato di Serie D, girone I, nello stadio Esseneto, nella Città dei Templi.

Lo ha deciso il consiglio di giustizia amministrativa per la Sicilia di Palermo, presieduto da Roberto Giovagnoli, che ha confermato il decreto presidenziale urgente del 30 gennaio, grazie al quale la squadra aveva potuto disputare le partite casalinghe del 31 gennaio e del mese scorso davanti al proprio pubblico.

Condivisa la tesi degli avvocati del club

I giudici amministrativi hanno condiviso le tesi degli avvocati Girolamo Rubino e Daniele Piazza, che hanno chiesto la sospensione del provvedimento dalla questura di Agrigento, contro l’uso dell’impianto sportivo da parte della società. Determinante, per la valutazione negativa, era stata la circostanza che parte del capitale sociale della Ssd Akragas fosse riconducibile al convivente del legale rappresentante del sodalizio, che aveva alcuni pregiudizi penali.

I difensori del club biancazzurro avevano però osservato che la licenza di polizia è un’autorizzazione personale: quando si è nell’ambito di un’organizzazione in forma societaria, la licenza deve essere intestata alla persona fisica investita di poteri di rappresentanza organica della società, la quale resta l’unica responsabile dell’attività autorizzata. Non influiscono dunque la titolarità di parte del capitale né i pregiudizi a carico di persone diverse. Da qui il via libera alla società calcistica di potere disputate gli incontri del campionato.

A fine gennaio la prima “vittoria” dell’Akragas al Cga

I fine gennaio l’Akragas ottenne il permesso di giocare all’Essenato la sfida di campionato col Castrovillari. Lo decise il presidente del Cga che ha accolto il ricorso presentato dalla squadra di calcio che sospese il provvedimento del questore di Agrigento che non ha rilasciato la licenza di polizia alla società della città dei templi.

“Anche sulla questione legata al capitale sociale della squadra detenuto dal convivente del legale rappresentante della società sportiva – affermarono allora i legali – la Questura non aveva esternato le ragioni per le quali i suddetti pregiudizi avrebbero potuto determinare la possibilità di abuso della licenza di polizia richiesta o incidere sulla buona condotta del richiedente”. Da qui la decisione del Cga che ha sospeso il provvedimento in attesa della camera di consiglio dando il via libera all’incontro di calcio in casa con la presenza del pubblico.