“Io morirò lo stesso giorno in cui non potrò più scrivere”. Davanti a una platea di oltre 200 neo dottori di ricerca, tutti in piedi ad applaudirlo, Andrea Camilleri, il papà del Commissario Montalbano, racconta così la passione della sua vita, ma anche il rapporto con “quel ticket che ti viene dato alla nascita”, ricevendo oggi il titolo di Distinguished Professor (Professore emerito honoris causa) conferitogli dall’Università degli studi di Roma Tor Vergata.

“Molti miei compagni – racconta lo scrittore, che a settembre ha compiuto 92 anni – ai primi segni di vecchiaia si fanno
venire l’esaurimento nervoso. Non lo sapevate che dopo la primavera c’è l’estate, poi l’autunno e l’inverno? Siete
sorpresi? Non lo sapevate che dopo ci sarà la morte?”, chiede.

“Essendo la scrittura la mia ragione di vita, io morirò il giorno stesso cui mi sarà passata la voglia o non potrò più
farlo”.

“Pirandello – aveva spiegato poco prima – diceva che la vita lo scrivi o la vivi. Non sono d’accordo, si possono fare
entrambe le cose assieme. La cecità mi ha tolto il piacere di vedere la bellezza femminile. Si, anche di leggere Dante. Ma questa difficoltà non mi ha impedito di continuare a scrivere, con qualche sotterfugio e imparando a dettare. È stato un gesto coraggioso in età avanzata, quando invece si ha voglia di lasciare tutto. Io vorrei lasciare tutto questo coraggio a voi giovani – aggiunge – ora che uscite dall’Università, perché da oggi vivere il mondo sarà difficile. Vi auguro tutto il coraggio di riuscire”.