“Il sangue non si versa ma si dona”. Agrigento diventa capitale della donazione del sangue con  l’evento centrale dell’ultima giornata regionale di promozione della donazione indetta dalla Presidenza della Regione nelle date di commemorazione dei giudici Falcone, Borsellino e, appunto, Rosario Livatino, il “giudice ragazzino” ucciso dalla mafia ad Agrigento, il 21 settembre di 35 anni fa.

L’evento al Palacongressi

Per l’occasione, il Palacongressi della città ospita oggi l’evento formativo “21 settembre 1990. Dalla memoria all’impegno: la cultura al dono nelle nuove generazioni”. Un’intera giornata di interventi e approfondimenti organizzata dall’Assessorato regionale alla Salute e dal DASOE (Dipartimento per le Attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico).

L’incontro può essere seguito anche online da tutta Italia e affronta i vari aspetti della donazione del sangue e della “cultura al dono” in senso più ampio, riunendo medici, esperti, esponenti del mondo dell’informazione e dell’associazionismo provenienti da tutta l’Isola e non solo, e aprendo finestre informative anche sul tema della donazione degli organi, della donazione di gameti e sulle Banche del sangue cordonale, ancora poco conosciute ma essenziali per poter salvare tante vite.

Il messaggio del Presidente della Regione

All’evento è giunto il video messaggio del presidente della regione Renato Schifani: “Questa non è soltanto una giornata di donazione del sangue. È un momento che unisce solidarietà e memoria, vita e impegno civile” dice il Presidente della Regione nel video messaggio che ha mandato all’evento.

“Abbiamo voluto istituire tre giornate dedicate alla donazione in Sicilia: il 23 maggio, il 19 luglio e il 21 settembre. Tre date che portano i nomi e il sacrificio di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Rosario Livatino. Tre giornate che trasformano il dolore in speranza, la memoria in gesto concreto di vita. Donare sangue significa dare futuro, significa essere parte di una comunità che non dimentica e che sa prendersi cura degli altri”.

L’appello di Schifani alla donazione

“Per questo rivolgo a tutti voi un appello: donate sangue, donate vita. Ogni gesto, anche il più piccolo, può salvare una vita.
Grazie a chi oggi è lì, a chi dona, a chi organizza, a chi rende possibile tutto questo. Il vostro esempio è il segno più bello di una Sicilia che ricorda, che crede, che spera e che non dimentica”.

L’evento in collegamento con 106 punti di raccolta

L’evento si svolge anche con un collegamento con i 106 punti di raccolta sangue della Sicilia da cui arrivano le testimonianze in diretta dei donatori. Chiude la Giornata alle 18:00 lo spettacolo teatrale, organizzato in collaborazione con ANM Sezione Distrettuale di Palermo e l’Ordine degli Avvocati di Agrigento, “SS640” di Simone Luglio e Chiara Callegari che fa il focus sull’assassinio del Giudice Beato Rosario Livatino sviscerandone i contenuti da un punto di vista inedito: quello del primo testimone di giustizia della storia italiana, Piero Nava.

Scopo principale dell’intero evento è promuovere tra i più giovani la cultura della donazione del sangue e la propensione al dono a “360 gradi” come scelta e abitudine etica di vita. Un doppio messaggio di speranza e di impegno, contro la violenza e per la vita, legato alla figura di Rosario Livatino nel ricordo di tutte le vittime innocenti di mafia.

Il decreto che ha permesso tutto questo

Un’iniziativa realizzata grazie a un decreto del Presidente della Regione Renato Schifani (n.543 del 22 maggio 2025) che ha dato ottimi risultati anche in termini concreti: circa 1400 sacche in occasione della campagna di raccolta straordinaria promossa per il 19 luglio, anniversario della strage di via d’Amelio. L’evento ha la collaborazione del Dipartimento regionale dell’Istruzione, dell’Ufficio scolastico regionale della Sicilia, del Coni, del CIP Sicilia. Hanno aderito alla Giornata anche l’Ordine dei Medici di Agrigento; l’Ordine dei farmacisti di Agrigento; e il Centro Regionale Trapianti Sicilia.

La giornata in memoria di Livatino, l’ultima in ordine di tempo tra quelle previste dal decreto Schifani, è l’occasione per analizzare oltre all’impatto dell’iniziativa, i dati relativi alle donazioni di sangue in Sicilia. Dopo il calo registrato nel mese di giugno, i numeri delle donazioni sono tornati a salire (+6,9 per cento a luglio 2025, rispetto all’anno precedente per un totale di oltre 16mila donazioni) e fanno ben sperare anche per il bilancio 2025. Agrigento, quest’anno Capitale Italiana della Cultura, diventa dunque palcoscenico nazionale della “cultura al dono”.

Il giudice ragazzino

Originario di Canicattì, Livatino fu ucciso ad Agrigento il 21 settembre del 1990 a pochi giorni dal 38esimo compleanno. L’etica del suo lavoro, la sua grande fede in Dio e nella giustizia e la scelta di non accettare la scorta per non mettere in pericolo altre persone, hanno fatto di lui un beato della Chiesa.