Il mondo istituzionale e politico condanna fermamente l’attentato incendiario subito da Angelo Cambiano, il sindaco di Licata. Ieri, la casa del padre del primo cittadino, è stata data alle fiamme.
Cambiano recentemente è stato osteggiato e contestato dai cittadini che abitano nelle case abusive di Torre Di Gaffe che il sindaco è fermamente deciso a voler abbattere. La magistratura ha aperto un’inchiesta sull’incendio doloso.
I sindaci dei Comuni di Piazza Armerina, Filippo Miroddi; Pachino, Roberto Bruno; Aidone, Enzo Lacchiana; Mussomeli, Giuseppe Catania; Mazzarino, Enzo Marino; Pedara, Antonio Fallica; San Vito Lo Capo, Salvatore Rizzo; fanno sapere: “Esprimiamo massima solidarietà al sindaco di Licata, Angelo Cambiano, per il vile atto intimidatorio di cui è stato vittima.
Ci stringiamo attorno ad un rappresentante delle istituzioni la cui vita personale continua ad essere minacciata poiché ha semplicemente scelto di percorrere la strada della buona amministrazione, di una amministrazione rispettosa della legalità e delle regole.
Nonostante l’amarezza che emerge da tali continui gesti inconsulti messi a segno nei confronti di chi con senso di responsabilità e quotidiano impegno rappresenta interi territori, siamo convinti che l’unione tra enti ed istituzioni e la indefessa lotta contro la criminalità ed il malaffare rappresentino la migliore risposta contro minoranze i cui atteggiamenti stridono rispetto al profondo senso di legalità che caratterizza le nostre comunità”.
“Non è concepibile che i neo amministratori debbano fronteggiare problemi irrisolti da decenni, addossandosi responsabilità enormi a fronte dell’inerzia delle istituzioni e senza che nessuno si preoccupi di tutelare la loro incolumità”. Lo hanno detto Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale dell’AnciSicilia.
“Non si può chiedere ai primi cittadini di fare gli eroi – aggiungono Orlando e Alvano – ma è necessario intervenire, anche con misure straordinarie, facendo sì che il necessario rispetto delle regole sia accompagnato da adeguati interventi sul piano della sicurezza e del sostegno sociale ed economico”.
“Nel Mezzogiorno – concludono il presidente e il segretario generale dell’Associazione dei comuni siciliani – è a rischio il patto sociale tra cittadini e istituzioni e non è pensabile che l’unica garanzia per preservarlo debbano essere i sindaci, gli stessi che hanno saputo tenere unite le proprie comunità durante questa crisi profonda, malgrado responsabilità sempre più gravose e risorse sempre più limitate”.
“Il gruppo di Forza Italia all’ARS esprime piena solidarietà al sindaco di Licata Angelo Cambiano, la casa della cui famiglia è stata vilmente incendiata. Un gesto intimidatorio nei confronti di chi si batte per il rispetto delle regole, un attentato al quale le istituzioni e la politica devono reagire con determinazione. Al primo cittadino Cambiano, a coloro che lottano contro il malaffare, il totale sostegno del nostro movimento”, lo dichiara l’onorevole Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’ARS.
“Siamo e saremo incondizionatamente vicini al Sindaco di Licata, protagonista di una durissima battaglia di ripristino della legalità in un territorio difficilissimo, che nelle ultime ore ha subìto una gravissima intimidazione”.
Lo ha detto il segretario nazionale dell’Italia dei Valori Ignazio Messina.
“Da ex sindaco di Sciacca, con la scorta per vari anni per le mie battaglie contro l’illegalità – ha osservato -, so bene quanto può inquietare la sensazione di rimanere da soli. Noi di Idv siamo e saremo sempre con Angelo Cambiano, ed esprimiamo il forte auspicio che per lui, i suoi familiari e la sua comunità siano adottate tutte le misure necessarie. La serietà di uno Stato che davvero vuole far rispettare le proprie leggi si misura soprattutto nei momenti in cui i riflettori si spengono e i ministri se ne vanno: la vera sfida è non far mai calare la tensione e non abbandonare chi fa della legalità la propria bandiera”.
“Solidarietà totale al sindaco di Licata, Angelo Cambiano, sindaco che ha fatto valere la legge con coraggio, disponendo l’abbattimento di alcuni immobili del tutto abusivi”, così l’intero gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all’Ars.
“C’è profonda amarezza per una terra che non vuole assolutamente cambiare, – afferma il deputato dell’Agrigentino Matteo Mangiacavallo – si tratta dell’ennesimo gesto vile ai danni di un sindaco, ormai sempre più “anelli deboli” di questo sistema. Condanniamo con forza atti meschini come quello avvenuto ieri sera e auguriamo al sindaco Cambiano di continuare il proprio lavoro con maggiore grinta, senza lasciarsi intimorire da chi ha fatto dell’antilegge una prassi”.
“Quanto accaduto a Licata è gravissimo e inaccettabile: un abbraccio al sindaco Angelo Cambiano e la mia piena solidarietà alla sua famiglia. La città sta vivendo una fase drammatica: da una parte la legittima attività della magistratura che non fa altro che applicare la legge e far rispettare l’autorità dello Stato, dall’altra una situazione complessa, un groviglio di interessi, malaffare, ingenuità e la stratificazione di situazioni irrisolte”. Lo dice Giovanni Panepinto, vicepresidente del gruppo PD all’Ars e sindaco di Bivona (Ag).
Panepinto ha scritto al presidente della commissione Territorio e Ambiente dell’Ars per chiedere una seduta dedicata a quanto sta accadendo a Licata, alla presenza dell’assessore al Territorio Maurizio Croce del presidente della Regione Rosario Crocetta.
“Solidarietà e vicinanza al sindaco di Licata, vittima di intimidazioni. Il vile gesto di incendiare la casa di campagna della famiglia di Angelo Cambiano non deve fermare la battaglia anti-abusivi che sta portando avanti il primo cittadino. Lo Stato non deve abbandonare chi fa rispettare la legge e spero che la scorta che il ministro Alfano vuole proporre diventi presto realtà”. Lo afferma, in una nota, il senatore agrigentino del gruppo Alleanza Liberlapopolare-Autonomie, Giuseppe Ruvolo.
“Angelo Cambiano non va lasciato da solo, ma sostenuto e supportato dallo Stato. Il coraggio degli amministratori locali, pronti a compiere scelte impopolari pur di guardare al bene comune, deve ricevere il sostegno di ciascuno di noi”. Lo dichiara in una nota il senatore di Sinistra Italiana, Francesco Campanella.
“Se lo Stato – continua Campanella – non vuole apparire soltanto come punitore, deve anche dare risposte positive ai casi di drammatica difficoltà dei licatesi, avviando un processo virtuoso di coesione sociale”.
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