I pm della Dda di Palermo, Alessia Sinatra e Claudio Camilleri, hanno fatto notificare l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a 15 dei 18 indagati iniziali nell’ambito del blitz antimafia “Condor” del 9 gennaio scorso.
L’operazione fu la continuazione dell’inchiesta “Xydi” che ha avuto nell’avvocato Angela Porcello il principale personaggio e portò in carcere i nuovi capimafia di due importanti clan mafiosi della provincia di Agrigento.
Ribisi è ritenuto capo della famiglia mafiosa di Palma di Montechiaro
Il personaggio principale dell’indagine “Condor” è Nicola Ribisi, 42 anni, ritenuto il capo della famiglia mafiosa di Palma di Montechiaro (Ag). Le indagini hanno consentito di acquisire un compendio indiziario sugli assetti mafiosi nel territorio di Favara e quello di Palma di Montechiaro, quest’ultimo caratterizzato – e come accertato da sentenze definitive – dalla convivenza della articolazione territoriale di Cosa Nostra e di formazioni criminali denominate “paracchi” sul modello della Stidda.
Raccolti indizi sul tentativo di uno degli indagati di espandere la propria influenza su Favara e sul Villaggio Mosè di Agrigento; sull’interferenza esercitata da Cosa Nostra sul settore economico delle transazioni per la vendita di uva e la progressiva ingerenza in questo comparto da parte della Stidda.
I rapporti con la ‘Ndrina calabrese
L’inchiesta ha fatto emergere anche rapporti del vertice della famiglia mafiosa di Palma di Montechiaro con la ‘Ndrina calabrese dei Barbaro di Platì; nonché il controllo illecito di una grossa parte del settore imprenditoriale delle slot machines e degli apparecchi da gioco installati nei locali commerciali e le estorsioni in danno di un imprenditore costretto ad astenersi dalla partecipazione ad un’asta giudiziaria finalizzata alla vendita di alcuni terreni.
Venti giorni per la difesa
Con l’avviso di conclusione delle indagini preliminari i difensori – gli avvocati Salvatore Pennica, Salvatore Cusumano, Giuseppe Barba, Diego Giarratana, Santo Lucia e Giuseppe Vinciguerra – avranno 20 giorni di tempo per consultare tutti gli atti e provare a evitare la richiesta di rinvio a giudizio producendo memorie, atti difensivi o sollecitando atti di indagine.
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