Un altro Carnevale al tempo del Covid19. Cosa ne sarà di questa festa? BlogSicilia in questi giorni vi sta raccontando cosa accade nelle città siciliane un tempo famose per gli spettacolari carnevali organizzati, non più quelli di una volta a causa della pandemia e della necessità di rispettare le norme anti contagio.
Dopo la prima puntata della nostra mini inchiesta, che è partita da Termini Imerese, oggi vi portiamo a Sciacca, in provincia di Agrigento.

Il Carnevale di Sciacca, un’antica tradizione

A parlare per primo del Carnevale di Sciacca, è nel 1889, Giuseppe Pitrè che ne fa cenno nella sua opera “Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane”. La tradizione delle bellissime sfilate dei carri allegorici risale però ai primi del Novecento. L’ultima ‘vera’ edizione del Carnevale di Sciacca risale al 2019; l’anno successivo, infatti, la manifestazione venne annullata a causa di una terribile tragedia: un bambino di 4 anni perse la vita scivolando da uno dei carri allegorici durante una sfilata.
Nel 2021 non si sono tenute sfilate, ma una edizione online, accompagnata dalla realizzazione di un documentario sul Museo del Carnevale. Insomma, si è cercato, in qualche modo, di mantenere viva la tradizione.
Il Comune di Sciacca, con grande impegno, anche quest’anno, sta mettendo in piedi un programma che prevede le manifestazioni carnevalesche ad aprile, quando sarà cessato lo stato di emergenza dovuto al Covid19.

Il Carnevale spostato ad aprile

A raccontare a BlogSicilia come verrà celebrato il Carnevale quest’anno a Sciacca, è Accursio Caracappa, assessore comunale con delega al Turismo e Spettacolo.
“Questa settimana – dice l’assessore – non ci saranno manifestazioni. Stiamo elaborando un programma frutto di una energica interlocuzione con le associazioni dei carristi, i coreografi, i musicisti ed i ‘copionisti’.
Abbiamo pensato di rinviare le manifestazioni ad aprile. Il Carnevale è una festa di gioia e socializzazione, ma il momento attuale non consente di festeggiarlo per come si dovrebbe. L’anno scorso abbiamo dovuto accontentarci con una sorta di ‘surrogato’ audiovisivo del Carnevale. Quest’anno proporremo delle bellissime installazioni”.

Le installazioni in un giardino pubblico

Il programma è ancora in corso di definizione. Tuttavia Caracappa ci fornisce qualche anticipazione: “Non avremo i carri ma sei installazioni sul Carnevale, arricchite da movimenti e luci, che saranno posizionate in un grande giardino pubblico. Sono vere e proprie opere artistiche e artigianali disponibili alla fruizione dei saccensi e dei turisti che speriamo arrivino. Sarà una grande museo del Carnevale all’aperto, l’accesso all’area avverrà con prenotazione online. Le installazioni dovrebbero essere esposte per tutti i fine settimana di aprile. Bisogna in qualche modo adattarsi al tempo presente, bisogna pensare a una manifestazione declinata in maniera diversa ma che tenga vivo il Carnevale di Sciacca, rinnovando tradizione e memoria”.

Sciacca attende adesso i visitatori

Certamente a causa del Covid19 tutto è cambiato. E i grandi flussi di visitatori e turisti si sono ridotti in maniera considerevole. Lo conferma l’assessore: “Negli anni passati, nella settimana di Carnevale, Sciacca diventava un grande albergo diffuso, con ricadute positive sull’intera economia della cittadina, famosa anche per le sue ceramiche ed il corallo. La crisi scaturita dalla pandemia ha prodotto un disastro economico non indifferente. Noi speriamo che il nostro Carnevale possa essere una occasione di ripresa e ripartenza.
Come amministrazione comunale stiamo incontrando tutte le categorie produttive. Proprio ad aprile vorremmo organizzare, solo per fare un esempio, piccole mostre nelle vetrine dei negozi e per le strade della cittadina”.

Si punta al riconoscimento Unesco

Ma l’amministrazione comunale, in merito al Carnevale di Sciacca, ha un obiettivo ben più ambizioso per il futuro e al quale sta lavorando con grande tenacia. Su proposta del sindaco di Fano, Il Comune di Sciacca, con le città di Cento, Putignano ed Acireale, hanno partecipato il 2 febbraio ad un incontro per condividere l’iniziativa di richiedere il riconoscimento dei rispettivi carnevali quali beni appartenenti al Patrimonio Immateriale dell’Unesco. “Abbiamo fatto rete, instaurando una sinergia, – conclude Caracappa – e iniziato un percorso che è lungo e complesso ma per noi fondamentale. Il dossier di richiesta dovrà essere trasmesso agli uffici Unesco di Parigi nel marzo del 2023”.

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