• Tornano i contagi nelle scuole
  • Chiuse tre scuole fra Raffadali e Favara
  • Il sindaco contro l’assessore regionale

Torna a fare paura il Covid19 nelle scuole siciliane. Chiuso l’Istituto “Garibaldi” di Raffadali e gli Istituti “Bersagliere Urso” e “Brancati” di Favara. Genitori e alunni della scuola dell’infanzia e delle elementari risultati positivi al coronavirus e sindaci che si trovano a gestire situazioni complicate e a volte quasi ingestibili.

Il sindaco di Raffadali contro la Regione

Il Primo Cittadino di Raffadali Silvio Cuffaro è sempre più sconfortato: “Io mi rifiuto di amministrare in questo modo” dice e lancia il suo attacchi contro l’assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla.  La scuola era stata aperta una settimana fa e già è stata richiusa.

Cuffaro è un fiume in piena non solo per l’atteggiamento poco responsabile mostrato – a suo dire – da alcuni cittadini, ma soprattutto contro il governo regionale e punta il dito contro Lagalla. “E non mi fate ridere con queste circolari – commenta rivolgendosi al governo regionale e in particolare all’Assessore regionale alla Pubblica Istruzione – perché mi mortificate come sindaco. Io quando emetto le ordinanze lo faccio con grande senso di responsabilità. Non mi pare sensato che debbo contattare altri, quando vedo che i miei concittadini sono in pericolo”.

“Quando firmo le ordinanze – continua il sindaco di Raffadali – non consulto nessuno dell’Asp, perché sono la massima autorità sanitaria locale. In questo modo non è possibile amministrare un comune. Siamo lasciati soli e lavoriamo dalla mattina alla sera. Ho finito alle tre di notte per fare una nuova ordinanza.

Genitori che disertano gli screening e figli che saltano le lezioni

Sindaci sull’orlo di una crisi di nervi, costretti a fare i conti tra genitori che scelgono di mandare i figli a scuola e quelli che preferiscono tenerli a casa. Scuola sì, scuola no. Tra cittadini che disertano gli screening per i propri figli e la pandemia che avanza.

“Ho programmato uno screening di massa – dice ancora Cuffaro – in cui si prevedevano 800 tamponi, ma poi ne abbiamo fatti appena 200, perché i genitori hanno ritenuto che non era necessario. Non posso pregare ogni singolo genitore per venire a fare lo screening al proprio figlio”.

Lo stillicidio dei nuovi positivi

Per il Primo Cittadino di Raffadali “Le notizie di persone positive arrivano una dopo l’altra come uno stillicidio Io non penso che si possa andare avanti in questo modo a fare due, tre ordinanze al giorno”.

Poi Cuffaro, che è uno dei pochi sindaci che di ceci in bocca non se ne tiene nemmeno uno, si rivolge nuovamente all’assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla: “Io ho aperto la scuola una settimana fa e già la sto richiudendo. In questa settimana non si è fatta nessuna lezione, chi manda i figli a scuola, chi non li manda. Questo non è un modo serio per programmare seriamente un ciclo di studi”.

“Mi assumo tutte le mie responsabilità – dice Cuffaro – ma ci dovete mettere nelle condizioni di lavorare serenamente e non lo fate assolutamente! Non è questo il modo di dare le direttive. Io non ce la faccio più e mi rifiuto di andare avanti in questo modo. D’ora in poi prendo le decisioni che ritengo più opportune per tutelare la salute dei miei cittadini”.

Il sindaco contro i suoi cittadini

Ma il sindaco di Raffadali, è anche furibondo per l’atteggiamento poco responsabile mostrato da alcuni cittadini, invitandoli ad una riflessione. “Inizierò anche a tirare le orecchie ai miei concittadini, perché non è possibile che la sera escono e si riuniscono. Ci sono molte persone asintomatiche e non lo sappiamo. Con il freddo e la pioggia vedo persone che passeggiano in piazza. Sarebbe opportuno che ognuno di noi facesse una riflessione”.

 

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