Il TAR Lazio prende atto del reinserimento di Gaetano Di Giovanni, attuale Presidente dell’UREGA di Agrigento e Dirigente Amministrativo del Settore III del Comune di Agrigento, nell’elenco dei soggetti idonei alla nomina di Direttore Generale delle Aziende sanitarie locali e condanna il Ministero della Salute al pagamento delle spese legali.

Di Giovanni aveva presentato domanda per l’inserimento nell’elenco dei soggetti idonei alla nomina di Direttore Generale delle Aziende sanitarie locali ma o stesso – nonostante i numerosissimi titoli vantati – non era stato inserito in elenco. Il dirigente, assistito dagli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, ha presentato ricorso al TAR del Lazio, chiedendo l’annullamento degli atti con i quali era stato escluso dal suddetto elenco.

In particolare, con il ricorso, è stata contestata la mancata valutazione di due diversi Master di Primo Livello vantati da Di Giovanni e aventi attinenza con le materie del management e della direzione aziendale nonchè di una pubblicazione in materia di conferenza di servizi.

Con il ricorso è stata anche chiesta l’adozione di una misura cautelare sospensiva in quanto i provvedimenti impugnati erano idonei a determinare un danno grave e irreparabile.
Il Ministero della Salute, prima che si tenesse innanzi al TAR Lazio l’udienza fissata per il 9 giugno,condividendo le tesi dei legali il 22 maggio ha rettificato il punteggio attribuito a Di Giovanni, inserendolo in elenco.

Il TAR Lazio Roma, pertanto, con apposita sentenza, ha dichiarato cessata la materia del contendere in ragione dell’inserimento di Di Giovanni nell’elenco nazionale e ha condannato l’amministrazione al pagamento delle spese del giudizio pari a 1.500 euro, essendo stato adottato il provvedimento da parte del Ministero solo dopo la proposizione del ricorso.

Gaetano Di Giovanni, pertanto, rientra nel novero dei soggetti cui potrà esser conferito l’incarico di Direttore Generale del Servizio Sanitario nell’ambito della selezione che a brevissimo verrà indetto dalla Regione Siciliana mentre il Ministero della Salute dovrà pagare le spese di giudizio.