L’emergenza sbarchi di migranti a Lampedusa diventa terreno di scontro tra le forze politiche.
L’hotspot è al collasso ed è tanta la paura per i contagi da Covid19.
Il sindaco Totò Martello, si è più volte rivolto all’esecutivo nazionale, chiedendo anche un intervento del premier Conte, denunciando “un silenzio assordante” da parte delle istituzioni.
Nonostante la visita di qualche giorno fa del ministro Lamorgese, con relative promesse di aiuto alla popolazione, l’isola è allo stremo.
Stamane il primo cittadino, ha definito Matteo Salvini “mentitore seriale”, spiegando che anche con lui al ministero gli arrivi di clandestini a Lampedusa non si erano azzerati.
Ieri Salvini, leader della Lega aveva dichiarato: “11.334 sbarchi nel 2020 contro i 3.508 dello stesso periodo del 2019. Luglio 2020 registra il record di arrivi negli ultimi tre anni: 4.384. Il 10 luglio scorso ben 698 in 24 ore, risultato avvicinato il 22 luglio con 689 clandestini. Nella stessa settimana di un anno fa, al massimo ne erano arrivati 111 in una giornata. Peccato che nel 2019 non ci fosse nemmeno l’emergenza sanitaria di quest’anno che rende gli arrivi di questi mesi ancora più preoccupanti. Agli attacchi del sindaco di Lampedusa rispondiamo con i fatti e con i numeri: lui preferisce la situazione attuale e tifa per Carola Rackete, noi proponiamo porti chiusi e difendiamo gli italiani. L’isola è al collasso: questo governo mette in pericolo il Paese”.
E ancora: “Noi avevamo azzerato gli sbarchi, nella vita contano i numeri. Gli sbarchi quest’anno sono triplicati rispetto all’anno scorso e in più ci arrivano infetti. Se il sindaco di Lampedusa ama i turisti che siamo costretti a pagare e non i turisti che pagano è un poveretto. Io ho parlato con tanti cittadini, imprenditori, albergatori, ne hanno le scatole piene. Gli italiani in generale ne hanno le palle piene in un momento di difficoltà economica e sanitaria, di veder sbarcare migliaia di nullafacenti, se va bene, delinquenti se va male, delinquenti infetti in troppi casi. Non vedo l’ora di tornare a far rispettare le regole in questo paese”.
Dunque per Salvini, Martello sarebbe “un poveretto”.
Una definizione che non va giù a molti, che sottolineano invece il grande impegno profuso dal primo cittadino per amministrare Lampedusa nel miglior modo possibile e gestire l’emergenza sbarchi.
Sullo scontro in atto interviene Pietro Bartolo, medico lampedusano nonché eurodeputato e vicepresidente della Commissione LIBE a Bruxelles.
“Da cittadino di Lampedusa – scrive Bartolo in una nota – io difendo il mio sindaco dagli attacchi miserevoli di chi, quando era ministro, non ha mai messo piede nell’isola e non volle mai vedere che gli sbarchi autonomi di barchini e barconi sono sempre continuati, anche a “porti chiusi”.
Perché i migranti arrivano lo stesso a meno che l’ex ministro non pensi – e se lo pensa abbia il coraggio di dirlo apertamente – che i barchini vadano affondati con le persone a bordo. Vuole questo?
La propaganda è troppo scoperta. Non basta un pomeriggio trascorso a farsi delle belle foto per affrontare il fenomeno migratorio che noi lampedusani abbiamo dovuto affrontare con molti sacrifici ma con grande spirito di solidarietà.
Al governo – tuona Bartolo – chiediamo che la situazione di Lampedusa venga esaminata con l’urgenza di cui c’è bisogno. La ministra Lamorgese, del resto, ha preso degli impegni precisi nel corso della sua recente visita.
All’Unione europea continuiamo a chiedere che il tema sia posto con grande forza tra le priorità di questa fase. Attendiamo con impazienza il nuovo Patto sulla migrazione annunciato dalla Commissione europea perché il carico degli sbarchi sia ripartito, finalmente, tra tutti i Paesi dell’Unione, secondo meccanismi obbligatori e una riscrittura del Regolamento di Dublino”.
A difesa di Martello anche il segretario regionale del Partito Democratico, Anthony Barbagallo.
“Il sindaco di Lampedusa Totò Martello è un combattente, – scrive Barbagallo in un post diffuso sui social – conosce in fondo la realtà che amministra e ancor di più le vicende che riguardano i migranti. Da ministro dell’Interno Matteo Salvini era affetto da delirio di onnipotenza, oggi da capo della Lega e orfano del ‘codazzo governativo’ cerca disperatamente i riflettori attaccando chi, come Martello, è da sempre in prima linea per la difesa di Lampedusa e la tutela dei disperati che rischiano la vita attraversando il Mediterraneo in cerca di un futuro migliore”.
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