“Mentre Davide Faraone incontra Totò Cuffaro, con conseguente post di dedica, dal partito arriva una voce chiara e inequivocabile di disapprovazione per il suo operato e per le scelte molto discutibili dei mesi scorsi”. Lo dice Giorgio Bongiorno, coordinatore di Italia Viva Agrigento.

Gli addii eccellenti

“D’Agostino, Tamajo, e prima di loro Sammartino, Sudano, Scoma e tanti altri, sfiduciano Faraone e abbandonano Italia Viva”, così Giorgio Bongiorno, coordinatore di Italia Viva Agrigento, elenca i nomi eccellenti che hanno lasciato i renziani per approdare in altri partiti.

“Il disastro siciliano ha solo un nome: Faraone”

“Noi – prosegue il coordinatore di Italia Viva Agrigento – lo avevamo detto mesi fa, quando ancora in Sicilia il partito puntava alle due cifre, il disastro siciliano ha solo un nome: Faraone. Adesso sembra prospettarsi un dramma senza via di uscita”.

“Stramba gestione del partito”

“Il recente caso di polemica, sull’adesione dell’avvocato ambientalista Giuseppe Arnone, è solo l’apice di una stramba gestione del partito Renziano in Sicilia. Noi giovani – conclude Bongiorno siamo molto preoccupati, Renzi si occupi personalmente della Sicilia e rimedi velocemente, prima che sia troppo tardi!”

Peccato che sia stato proprio Matteo Renzi a incoronarlo: “Davide, prendi un paio di scarpe  ‘alte’ e inizia a girare per Palermo portando la tua passione perché Palermo ha bisogno di te”. E’ Renzi dal palco della Leopolda a investire il suo pupillo siciliano Davide Faraone come candidato sindaco di Palermo

Le comunali del 2022 si avvicinano e sembrano rotti tutti gli schemi. Un partito nato dalla “costola” del PD, che invece ora fa patti con Miccichè e Cuffaro, sembra tutto fuorché di centrosinistra. La partita delle alleanze è aperta. Ma dentro Italia Viva c’è aria di rottura e gli addii non mancheranno.

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