Agrigento

Il veliero Alex di Mediterranea forza il blocco e attracca a Lampedusa, Salvini: “Non autorizzo lo sbarco”

“Non autorizzo nessuno sbarco di chi se ne frega delle leggi italiane e aiuta gli scafisti”. Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini, a proposito della nave Alex appena arrivata a Lampedusa dopo aver forzato il blocco navale.

“Siamo in una situazione surreale. Ci sono persone che rischiano di svenire e che devono andare in bagno, i nostri servizi igienici sono inservibili e nessuno ci dice cosa fare. Questo è un sequestro di persona, non è più uno Stato di diritto. Devono farci sbarcare” dice Alessandra Sciurba, portavoce di Mediterranea Saving Humans commentando la situazione a bordo del veliero Alex.

“Ci facciano sbarcare e poi la magistratura prenda le proprie decisioni”, ha aggiunto Sciurba intervistata in diretta su Rai News 24 da Angela Caponnetto che si trova a bordo del veliero insieme all’equipaggio ed ad altri giornalisti come Marco Mensurati di Repubblica.

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Intanto l’hotspot di contrada Imbriacola, a Lampedusa, dove dovranno essere trasferiti i migranti che si trovano sulla nave Alex della Ong Mediterranea, è al collasso. Sono, al momento, presenti 157 migranti a fronte di una capacità massima di accoglienza di 96 persone.

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la decisione di forza il blocco da parte di mediterranea è arrivata nel pomeriggio “Di fronte alla intollerabile situazione igienico-sanitaria a bordo di Alex ha dichiarato lo stato di necessità e si sta dirigendo verso il porto di Lampedusa unico possibile porto sicuro di sbarco” aveva scritto su twitter Mediterranea Saving Humans.

“Siamo a un’ora di navigazione da Lampedusa – scriveva poco prima Mediterranea Saving Humans – abbiamo proposto varie soluzioni per portare i naufraghi a Malta ricevendo sempre la stessa risposta: NO. Abbiamo chiesto: ‘Possiamo avere cibo e gasolio per andare a Malta?’ La risposta è stata no”. ‘Possono andare a malta con motovedette maltesi?’ Ancora No”. ‘Possono andare a Malta con la Guardia costiera italiana?’ No. ‘Ci siamo chiesti: salviamo queste persone? Sì”.

Diversa la versione ufficiale dei fatti fornita dalle autorità. Il Centro di coordinamento del salvataggio di Malta aveva offerto come “gesto di buona volontà” la disponibilità del Governo maltese allo sbarco sull’isola dei migranti.

Ma la stessa ong, aveva replicato però che “per le condizioni psicofisiche delle persone a bordo e le caratteristiche della nave, non è in grado di affrontare la traversata verso Malta. Ma siamo disponibili a trasferire i naufraghi su motovedette maltesi o della Guardia Costiera italiana”, concludeva Mediterranea.

“Il salvataggio si conclude con lo sbarco delle persone salvate in un porto sicuro. Che sia Malta o Lampedusa, va bene in egual modo. È necessario ribadire che la situazione della nostra imbarcazione e le condizioni delle persone a bordo non ci consentono di affrontare viaggio fino a La Valletta”. Così Alessandro Metz, armatore sociale di Mediterranea Saving Humans. “Quindi – aggiungeva – chiediamo che si muovano le motovedette della Guardia costiera italiana o maltese effettuino un trasbordo. Questi mezzi sono attrezzati, mentre la Alex non lo è. Noi eravamo in missione di monitoraggio quando ci siamo trovati ad affrontare il salvataggio, un obbligo di legge”.

Ma il Viminale, dopo lo sbarco dei migranti più fragili per motivi sanitari, era tornato ad invitare il veliero Alex a dirigersi a Malta per consentire i normali controlli di legge sottolineando come l’imbarcazione avesse già affrontato la traversata da Licata fino alle acque libiche e da lì fino a 12 miglia da Lampedusa quindi non c’erano condizioni ostative per raggiungere malta più vicina rispetto alla Libia.

Ma Mediterranea spiega il suo ‘stato di necessità’ attraverso il quale conta di ottenere un pronunciamento analogo a quello della Sea Watch. A bordo, a quanto si apprende, i rifornimenti di acqua sono finiti e i servizi igienici sono inservibili. “Quando si tratta di vite umane, il limite delle acque territoriali non vale”, scrive la Ong che aggiunge: “Alex forza il blocco e punta verso il porto di Lampedusa, siamo in stato di necessità”.

“La nave dei centri sociali, che a quest’ora sarebbe già arrivata a Malta che aveva dato la disponibilità di un porto sicuro, infrange la legge, ignora i divieti ed entra in acque italiane. Le Forze dell’ordine sono pronte ad intervenire, vediamo se anche in questo caso la ‘giustizia’ tollererà l’illegalità: in un Paese normale arresti e sequestro della nave sarebbero immediati. Questi non sono ‘salvatori’, questi sono complici dei trafficanti di esseri umani” dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

“Ieri sono stati consegnati più di 400 litri di acqua potabile alla barca a vela Alex e altrettanti sono stati successivamente rifiutati. Oltre all’acqua, l’Italia ha garantito cibo, coperte e medicinali” dice il vicepremier Matteo Salvini. “Attraverso il proprio ufficio stampa, Alex ha fatto sapere che le bottiglie d’acqua erano troppo ingombranti e a causa delle condizioni igienico-sanitarie ha deciso di infrangere il divieto di accesso nelle acque italiane”, aggiunge il titolare del Viminale. “Pur di infrangere la legge mettono a rischio la vita degli immigrati”, commenta Salvini.

Poco dopo le 17 il veliero Alex è, dunque, entrato nel porto di Lampedusa scortato da una motovedetta della Guardia di finanza e un gommone della Capitaneria di porto.

Dopo la richiesta del capo missione di Mediterranea Erasmo Palazzotto di avere un medico a bordo per controllare la situazione sanitaria, sulla Alex è salita una dottoressa della Asp che sta visitando i migranti che si trovano da due giorni sul ponte del veliero. A bordo dell’imbarcazione vi sono anche 11 uomini di equipaggio e quattro giornalisti. Secondo quanto è stato riferito ai volontari della Ong l’imbarcazione dovrebbe essere spostata dalla banchina al molo Favaloro per consentire alle persone a bordo di utilizzare i bagni del porto

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