I migranti sbarcano a terra dalla Alex per effetto del sequestro penale disposto di iniziativa dalla Guardia di Finanza. Lo fa sapere il Viminale, aggiungendo che l’equipaggio è indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Si conclude così la fase d’emergenza del braccio di ferro fra mediterranea Saving Human ed il governo italiano dopo che ier pomeriggio il veliero aveva forzato il blocco entrando a Lampedusa.

ma dopo lo sbarco inizia il braccio di ferro giudiziario. Un esposto alla Procura di Agrigento sulle procedure che sono state seguite nei confronti della Alex, l’imbarcazione alla quale era stato intimato dalle autorità italiane di recarsi a Malta come “porto sicuro”, è stato presentato dai legali di Mediterranea Human Savings prima ancora dell’approdo a Lampedusa. Lo ha detto il capo missione Erasmo Palazzotto, parlamentare di Leu.

La Procura di Agrigento ha ricevuto l’esposto presentato da Mediterranea Human Savings  e nelle prossime ore valuterà le eventuali iniziative da adottare. Ma nel frattempo viene confermato che l’imbarcazione è sotto sequestro e tutto l’equipaggio è indagato.

“Ancora non ci è stato notificato nulla. Siamo assolutamente sereni perchè convinti di avere operato correttamente e perchè abbiamo già presentato un esposto alla magistratura. Diciamo che questa volta siamo arrivati prima della Guardia di Finanza” dice sempre il capo missione di Mediterranea Erasmo Palazzotto, commentando la decisione del Viminale di fare sbarcare tutti i migranti a bordo della Alex, sequestrare l’imbarcazione e indagare tutto l’equipaggio per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

“Tutte le indagini nei confronti delle Ong – ha osservato Palazzotto – fino ad ora si sono sempre concluse con un nulla di fatto. E anche le disposizioni contenute nel Dl sicurezza Bis sono state smontate dal Gip di Agrigento Alessandra Vella che non ha convalidato l’arresto della comandante della Sea Watch Carola Rackete. In ogni caso, lo ripeto, noi siamo convinti di essere nel giusto e di avere operato nel rispetto della legge”.

Ma le certezze e le sfide delle ong non sembrano incrollabili come appaiono. Nella serata di ieri la Alan Kurdi, l’altra nave in arrivo a Lampedusa e che aveva sfidato l’Italia twittando: “Non temiano salvini”  ha cambiato rotta puntando verso Malta e lasciando le acque al largo di Lampedusa. “Non possiamo aspettare finchè lo stato di emergenza non prevale”, fa sapere la ong Sea Eye. “Ora – aggiunge Sea Eye – sì deve dimostrare se gli altri governi europei appoggiano l’atteggiamento dell’Italia “.

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