La Prefettura di Agrigento ha accolto l’istanza di una impresa di Porto Empedocle revocando l’interdittiva antimafia. C.D., di Porto Empedocle, titolare della ditta del settore della produzione di energia elettrica, nel 2017 risultava destinataria da parte della Prefettura di Agrigento di una informativa interdittiva antimafia. In particolare, l’amministrazione prefettizia ha ritenuto sussistente un rischio di condizionamento mafioso nei confronti della titolare della ditta sulla scorta dei precedenti giudiziari dell’ex marito.
L’interdittiva e la risoluzione del GSE
Dopo il provvedimento interdittivo il GSE disponeva la risoluzione di diritto delle convenzioni in Conto Energia in essere con la ditta. Pertanto la ditta insorgeva contro i provvedimenti alle competenti autorità giurisdizionali, con il patrocinio dei legali Girolamo Rubino e Calogero Marino. Ed ancora, nelle more della definizione di tutti i procedimenti instaurati, ed essendo decorsi alcuni anni dell’adozione del provvedimento interdittivo reso a proprio carico, la ditta in questione, sempre con il patrocinio dei legali Rubino e Marino, trasmetteva alla Prefettura di Agrigento una istanza di aggiornamento ex art. 91 comma 5 del d.lgs n.159/2011, volta a ottenere l’aggiornamento in senso positivo dell’informativa resa a carico della ditta, stante il dimostrato venire meno delle circostanze ritenute a suo tempo rilevanti ai fini dell’accertamento del rischio d’infiltrazione mafiosa.
Il ricorso
Gli avvocati hanno evidenziato come il presunto elemento sintomatico di un condizionamento mafioso della ditta risultava superato, e ciò alla luce sia della interruzione del legame coniugale con il soggetto controindicato e sia in ragione della sopravvenuta riabilitazione di quest’ultimo disposta con recente provvedimento del Tribunale di Agrigento. In seguito, Rubino e Marino, preso atto dell’inerzia manifestata dall’amministrazione prefettizia sull’istanza di aggiornamento da ultimo presentata dalla ditta in questione, adivano nuovamente il TAR Palermo per la declaratoria d’illegittimità del silenzio serbato dalla Prefettura.
I ricorso accolto
La Prefettura di Agrigento, in vista dell’udienza di trattazione di quest’ultimo ricorso, accogliendo le deduzioni dei legali, ha disposto la revoca dell’informativa interdittiva resa a carico della titolare della ditta rilasciando, per l’effetto, una informativa liberatoria. Inoltre per effetto di tale provvedimento liberatorio il GSE dovrà immediatamente ripristinare le convenzioni precedentemente stipulate con la ditta. Pertanto la ditta empedoclina potrà nuovamente riprendere la propria attività sia in ambito pubblico che in quello privato
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