Un barchino di circa 5 metri, con a bordo una trentina di migranti è affondato a 24 miglia dalla costa di Lampedusa. I militari della motovedetta della guardia costiera hanno tratto in salvo 22 uomini, 3 donne e un minore. Vi sarebbero però 4 dispersi: tre uomini e una donna. Le ricerche sono in corso.
In tre trasferiti tra ospedale e ambulatorio
Una bambina, in probabile ipotermia, con la madre e un ragazzo che aveva forti dolori al petto, subito dopo lo sbarco al molo Favarolo, sono stati portati al Poliambulatorio. Non è escluso che possano essere trasferiti in altre strutture sanitarie. I migranti provengono da Liberia, Camerun, Costa d’Avorio, Guinea, Senegal, Mali e Gambia.
Una tragedia dietro l’altra
L’emergenza migranti purtroppo sta scatenando una tragedia dietro l’altra. Appena tre giorni fa si verificò un’esplosione a bordo di un’imbarcazione al largo di Lampedusa con all’interno 38 profughi. La dinamica non è ancora chiarita: si parla di esplosione del motore o di una deflagrazione e di un incendio provocato da una scintilla finita sulle taniche del carburante di riserva. E’ stato il panico: i migranti a poppa sono stati investiti in pieno dalle fiamme. Due bambini, un maschietto e una femminuccia di uno e due anni, sono morti carbonizzati; la madre di uno dei due, incinta, è gravissima e ha ustioni nel 60% del corpo. E’ stata intubata e portata con l’elisoccorso all’ospedale Civico di Palermo insieme ad un ragazzo di 25 anni con ustioni alle gambe e ad un altro bambino. Un’altra donna, madre dell’altra piccola vittima, secondo il racconto dei superstiti, sarebbe caduta in mare ed è dispersa.
Indagini della Procura
La Procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte come conseguenza di altro reato condotta dalla guardia costiera di Lampedusa e dalla Squadra Mobile della Città dei Templi. “Ci sono due bambini piccolissimi morti bruciati e diversi feriti” aveva confermato il procuratore aggiunto Salvatore Vella. “Il presidente della Commissione Europea venga a Lampedusa a vedere quello che succede. E’ un inferno. Sono sindaco da appena 100 giorni e ho già contato 5 morti” aveva tuonato il sindaco delle Pelagie, Filippo Mannino.
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