Titolari di alberghi e B&B denunciati a Lampedusa, nell’Agrigentino, per non aver comunicato i nomi dei clienti che alloggiavano nelle loro strutture alla questura. Sono 17 i segnalati complessivamente alla Procura di Agrigento dalla polizia. Si tratta del bilancio di un’attività espletate nel corso di tutto il luglio. Ad essere effettuati una raffica di controlli amministrativi disposti dal questore Emanuele Ricifari. Si tratta di un’attività di prevenzione messa in campo per arginare le attività illecite sul territorio e per avere piena conoscenza delle persone che alloggiano nell’Agrigentino.

Cosa prevede la norma

La normativa prevede che le strutture ricettive, hotel o B&B, debbano comunicare obbligatoriamente alla questura le schede (nominativi e generalità) delle persone ospitate. Ad Agrigento, già nel 2018, risultavano essere parecchi i B&B che non si erano registrati sul portale della questura oppure, pur essendo registrati, non comunicavano i nominativi.

Le ricerche a tappeto

I poliziotti della sezione Volanti, allora, ingaggiarono una vera e propria ricerca a tappeto e, negli anni successivi, i “buchi neri” sembrarono, almeno nella città dei Templi, scomparire. I poliziotti della questura hanno accertato anche, a fine luglio, che l’appartamentino, adibito a B&B, dove, pochi giorni prima, c’è stato il distacco di intonaco dal soffitto che ha ferito una cinquantaseienne di Viadana, era abusivo e la proprietaria, una lampedusana, è stata denunciata alla Procura.

Il B&B abusivo

Nei giorni scorsi il caso che ha riguardato l’appartamento adibito a b&b c’è stato il distacco di intonaco dal soffitto che ha ferito una cinquantaseienne di Viadana. La proprietaria, una lampedusana, è stata denunciata alla Procura di Agrigento. I poliziotti, che già da settimane stavano eseguendo controlli a raffica per accertare che le strutture turistiche-ricettive di Agrigento, Lampedusa compresa, fossero a norma, avuta notizia dell’incidente che ha fatto finire in ospedale la turista fecero un controllo. L’appartamento è risultato essere privo di codice identificativo regionale, che è obbligatorio per tutte le strutture. Essendo una struttura fantasma, i nominativi degli alloggiati non venivano – anche se è obbligatorio farlo – forniti alla Questura.

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