Aveva diritto ai permessi previsti per assistere un parente grazie alla legge 104 ma il ministero della difesa gli aveva negato il diritto. E’ stato necessario l’intervento dei giudici amministrativi di secondo grado del Cga per ottenere i permessi mensili retribuiti. Protagonista un maggiore dell’esercito in servizio a Palermo che doveva recarsi nell’Agrigentino per assistere un proprio familiare. Il ministero aveva negato i permessi poiché l’assistenza poteva essere affidata ad altri parenti. I giudici d’appello hanno respinto il ricorso presentato dal ministero e accolto le argomentazioni degli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia che hanno dimostrato come il maggiore era l’unico parente che poteva assistere la persona affetta da grave disabilità.

La querelle

“E’ illegittima da parte dell’amministrazione la limitazione del beneficio – affermano i legali – anche in relazione alle esigenze organizzative dell’ufficio”. I legali hanno evidenziato come “l’amministrazione non avrebbe dovuto effettuare alcuna valutazione in merito all’esistenza di altri familiari in grado di poter assistere la persona affetta da handicap grave” e hanno rilevato come “la legge 105/92 sancisca un diritto soggettivo di chi assiste il disabile alla fruizione dei permessi mensili, di conseguenza, deve ritenersi illegittima ogni limitazione di tale beneficio in relazione alle esigenze organizzative dell’amministrazione”.

Il Cga e il caso del Castello Maniace

Dopo il Tar di Catania anche i giudici del Cga hanno respinto il ricorso dell’associazione Italia Nostra contro l’Agenzia del Demanio, il Comune di Siracusa, la Soprintendenza che avevano dato il via libera, ognuno per le proprie competenze, alla realizzazione del bar nell’area del Castello Maniace, in Ortigia. La realizzazione del bar, chiamato in città astronave per le sue forme anche se nelle intenzioni dei progettisti c’era un forte richiamo agli specchi ustori di Archimede, ha destato forti perplessità soprattutto da parte delle associazioni ambientaliste e culturali per via della sua vicinanza ad una delle testimonianze storiche più importanti di Siracusa