I giudici d’appello hanno respinto il ricorso presentato dal ministero e accolto le argomentazioni degli avvocati difensori che hanno dimostrato come il maggiore era l’unico parente che poteva assistere la persona affetta da grave disabilità

Il processo scaturito dall'inchiesta  'La carica delle 104' che ha sgominato una presunta 'fabbrica' di falsi invalidi nell'Agrigentino

Dure le parole della sindacalista Mimma Calabrò che sottolinea come più volte il sindacato abbia contestato il modo di agire della società

Dopo avere presentato nuovamente la domanda per l'assegnazione della sede ad Enna dove è residente il coniuge, che necessita di assistenza poiché in possesso della legge 104, Giuseppa Miraglia si è vista però respingere per la seconda volta l'istanza.

"Se ci sono fatti delittuosi commessi da dipendenti infedeli – dicono gli autonomi - li denunci subito e noi saremo al suo fianco, ma non cada più nella trappola di dichiarazioni gratuite senza elementi di riscontro".

"In Sicilia ci sono dipendenti della Regione che si sono fatti adottare da anziani malati per potere beneficiare della legge 104 per l'assistenza". La denuncia arriva direttamente dal governatore della Sicilia, Nello Musumeci.

In pubblicazione una nuova circolare che concede i tre giorni al mese ai dipendenti che godono personalmente della 104: Lantieri: "Primo piccolo successo ma adesso ripristinarli per tutti i 2500 aventi diritto"

Il sottosegretario all'istruzione, Davide Farone, durante la trasmissione di Rai Uno l'Arena ha parlato dell'uso illecito della legge 104.

La maggior parte degli indagati risiede nei comuni di Raffadali e Favara, e questo fa ipotizzare agli inquirenti l'esistenza di un vero e proprio, e soprattutto collaudato, sistema corruttivo mirante ad ottenere benefici che in realtà non spettavano ai 'furbetti' della 104.

Davide Faraone: "Adesso c’è una consapevolezza maggiore e un’attenzione particolare all’uso distorto di una legge pensata per andare incontro a chi ha bisogno perché disabile o perché ne assiste uno".

“Chi di noi ha persone inferme o disabili in famiglia – raccontano i precari – ha serie difficoltà ad accudirle. Abbiamo solo un giorno e mezzo di ferie al mese e se ci assentiamo non veniamo pagati”.