“Il Sadirs e i Cobas, i sindacati autonomi più rappresentativi tra i lavoratori regionali, contano insieme circa 400 dirigenti sindacali in tutta la Sicilia corrispondenti ad altrettanti luoghi di lavoro e nominati nel rispetto dello Statuto dei lavoratori. Come si fa, includendo gli altri 4 sindacati del comparto, ad arrivare a 2.600? E perché sulla legge 104 sparare nel mucchio quando il numero dei permessi è evidentemente legato all’età media dei regionali che è di 57 anni?”.

Così i sindacati autonomi Sadirs e Cobas replicano alle dichiarazioni del presidente della Regione, Nello Musumeci, che ha parlato di 2.600 dirigenti sindacali che non possono essere trasferiti da un ufficio all’altro. I sindacati ribattono anche alle altre affermazioni del presidente della Regione che aveva denunciato dei presunti abusi all’utilizzo della 104, sostenendo che su 13.300 dipendenti regionali sono 2.350 a beneficiarne per assistere parenti infermi.

Se ci sono fatti delittuosi commessi da dipendenti infedeli – proseguono gli autonomi – li denunci subito e noi saremo al suo fianco, ma non cada più nella trappola di dichiarazioni gratuite senza elementi di riscontro. Ricordiamo che l’aumento della fruizione dei permessi 104 è anche legato all’aumento dell’età media dei dipendenti regionali, che è di 57 anni, a causa dal blocco trentennale di assunzioni”. I sindacati entrano nel dettaglio: “Al 31 dicembre 2016, secondo gli ultimi dati pubblicati sul sito della Regione, su 14.838 dipendenti in servizio ben 6.883 avevano più di 50 anni e addirittura quasi duemila erano prossimi ai 60 anni. E questi numeri sono certamente cresciuti in questi due anni visto che altri 5.300 dipendenti erano nella fascia a ridosso dei 50 anni”.

Quindi Sadirs e Cobas continuano: “Perché anziché inventarsi dichiarazioni stampa non si avvia un confronto serio sui carichi di lavoro che alla Regione sono una rarità e in gran parte fittizi? Come si fa a parlare di carenza di personale se non esiste una pianta organica basata sui fabbisogni di ciascun dipartimento? Perché non dice la verità sui trasferimenti effettuati in base a presunte carenze di personale? Tutti chiedono personale e nessun dirigente generale ne vuole cedere, altro che colpa di sindacalisti inamovibili. I dirigenti generali si prendano la responsabilità di dichiarare se hanno esuberi o carenza di personale. Ci auguriamo che queste infelici dichiarazioni siano soltanto un incidente di percorso e che il presidente avvii finalmente un confronto sindacale serio per attuare ciò in cui si è impegnato, a cominciare dai rinnovi contrattuali e dalla riqualificazione e riclassificazione del personale”.

Se il presidente della regione ha riscontrato anomalie nella concessione dei benefici della 104 ai dipendenti regionali sporga regolare denuncia agli organi competenti, anziché gettare l’ombra del sospetto su tutti coloro che hanno l’onere di assistere genitori, figli o parenti disabili”.

Lo dicono Gaetano Agliozzo, segretario generale della Fp Cgil Sicilia e Clara Crocè, della segreteria regionale Fp a proposito delle ultime dichiarazioni del presidente della regione su dipendenti regionali e legge 104. La Fp ricorda peraltro che nel Def regionale è prevista una rettifica sulla legge 104 relativamente ai dipendenti regionali che attualmente rispetto agli statali e ai privati sono penalizzati in quanto devono usufruire dei benefici della legge esclusivamente in ore.

La Fp respinge inoltre le accuse in merito ai “dirigenti sindacali inamovibili”. “Sfidiamo Musumeci- dicono Agliozzo e Crocè- a dare corso subito alle elezioni delle Rsu (rappresentanze sindacali unitarie) anche nella Pubblica amministrazione siciliana, come sta avvenendo in questi giorni nel resto d’Italia. Fissiamo le regole- specificano- e lasciamo decidere ai dipendenti attraverso il libero voto democratico chi dovrà rappresentarli in futuro”.

Agliozzo e Crocè aggiungono: “Basta strumentalizzazioni sulla pelle dei dipendenti regionali che con fatica portano avanti una macchina amministrativa allo sbando. Se vogliamo cambiare la Regione il presidente Musumeci non ripeta gli errori dei suoi predecessori e avvii il confronto con i sindacati per mettere in moto la macchina amministrativa della Regione. La Fp Cgil ha reiteratamente richiesto al presidente l’avvio di un confronto serio , anche su un migliore impiego del personale che in questi anni ha subito solo mortificazioni da una classe politica che ha sfruttato per i propri interessi il malfunzionamento degli uffici. Si parli di riorganizzazione, riclassificazione, di rinnovo contrattuale e delle risorse necessarie a rendere la pubblica amministrazione moderna. Oggi ci sono dipendenti che lavorano senza computer, senza attrezzature , senza carta, senza toner e spesso sono costretti anche a mettere le mani nelle loro tasche per fare fronte a necessità d’ufficio e ciò è inammissibile”.