La Dia e la Polizia Nazionale spagnola, con il coordinamento della Procura Distrettuale di Palermo, hanno arrestato oggi pomeriggio a Galapagar (Madrid) il latitante Gioacchino Gammino, inserito nell’elenco dei latitanti pericolosi del ministero dell’Interno.

Chi è

Nato a Desio (Monza Brianza) il 23.12.1960, Gammino è pregiudicato per associazione di tipo mafioso, omicidio ed associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti, è affiliato alla famiglia stiddara degli Incaglio di Campobello di Licata (AG), che, alleatasi con la stidda nissena, negli anni ’90 aveva scatenato una lunga e sanguinosa guerra di mafia contro Cosa nostra.

Gammino arrestato per la prima volta nel ’84 nell’ambito di un procedimento poi sfociato nel primo maxi processo a Cosa Nostra a Palermo, venne indagato allora dal giudice istruttore Giovanni Falcone per una vicenda legata a un traffico di droga. Nel ’95 venne colpito da un’ordinanza di arresto in carcere per associazione di tipo mafioso per omicidio aggravato di Giovanni Smiraglia e Salvatore Curto .

L’evasione dal carcere e la latitanza

Si è poi reso latitante, è stato catturato a Barcellona a fine anni ’90. L’11 febbraio 1999 veniva estradato in Italia, ma riuscì ad evadere dal carcere romano Rebibbia nel 2002.

Evase il 26 giugno 2002 mentre giravano alcune scene di un film con l’attrice Vittoria Belvedere all’interno dell’istituto penitenziario: un detenuto si arrampicava su un muro urlando, agitandosi e rifiutandosi di scendere. Gammino approfittandosi dell’azione diversiva riuscì ad evadere confondendosi con il flusso dei visitatori che facevano visita ai parenti detenuti.

La cattura

La cattura è arrivata al termine di un’attività della Dia di Roma e Palermo durata oltre due anni. L’operazione è stata coordinata della Procura Distrettuale di Palermo, seguita dal procuratore Francesco Lo Voi e dall’aggiunto Paolo Guido, con la collaborazione del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

Il latitante è nipote di Diego Ingaglio, ucciso il 31.10.1991 a Naro(AG), esponente di spicco già inserito in Cosa Nostra, poi “fuoriuscito” dall’organizzazione e resosi promotore di autonomi gruppi mafiosi, che, fra loro alleatisi, avevano dato luogo a quella confederazione di clan mafiosi denominata “Stidda”. In capo allo stesso pendeva il mandato di arresto europeo, emesso in data 29.05.2014, dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento, diretta dal Procuratore Luigi Patronaggio.

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