Si fa la conta dei danni del maltempo in Sicilia. Due comuni chiedono lo stato di calamità alla Regione. Si tratta di Erice, nel Trapanese, e di Santa Margherita Belice nell’Agrigentino. In quest’ultimo paese è stata annullata la Sagra del fico d’india prevista per il 15 e 16 ottobre a causa delle violente precipitazioni che hanno danneggiato gravemente le coltivazioni del frutto.

Ad Erice i cittadini potranno

Il Comune di Erice ha approvato la richiesta da avanzare al presidente della Regione Siciliana per la dichiarazione dello stato di calamità naturale e di emergenza a seguito dell’alluvione del 26 settembre. “Le fortissime piogge hanno messo a dura prova sistema fognario, canali, muri di ricezioni, impianti di pubblica illuminazione – ha detto il sindaco Daniela Toscano – generando anche allagamenti di vari scantinati e civili abitazioni. I cittadini interessati potranno far pervenire le perizie di stima dei danni che verranno richieste con pubblici avvisi”.

A Santa Margherita compromesso raccolto fico d’india

“Il comune di Santa Margherita di Belice chiederà alla Regione Siciliana il riconoscimento dello stato di calamità naturale”. Lo ha detto il sindaco Gaspare Viola parlando delle conseguenze dell’alluvione di venerdì scorso. “Ci sono stati danni gravissimi per i nostri agricoltori, e lo stesso raccolto del fico d’india, eccellenza agroalimentare del territorio, risulta compromesso”. Si sarebbe dovuta tenere il 15 e il 16 ottobre la tradizionale “Sagra del fico d’india” di Santa Margherita. “L’abbiamo annullata per indisponibilità di prodotto”, ha detto Viola.

Incendio e alluvione, a Stromboli via a lavori di ripristino

Sono iniziati a Stromboli, nelle Eolie, i lavori di ripristino delle strutture danneggiate dall’incendio del 25 e 26 maggio e dall’alluvione del 12 agosto scorso. Sono stati disposti dal Servizio 13 “Servizio per il territorio di Messina” del Dipartimento regionale dello sviluppo rurale e del territorio.

I lavoratori forestali eseguiranno i lavori di ripristino e messa in sicurezza di tutti i sentieri naturalistici danneggiati dagli eventi, il rifacimento delle staccionate con legno di castagno, il ripristino dei muretti a secco crollati, la ricostruzione dei gradini in legno e delle viminate andate distrutte.

Per quanto attiene gli interventi di natura agronomica, in questa prima fase e nelle more che il sindaco Riccardo Gullo, disponga l’ordinanza d’occupazione d’urgenza sui terreni della riserva interessati dall’incendio (ettari 250), si procederà all’eliminazione delle piante totalmente bruciate, alla potatura di quelle che hanno rigettato e alla semina di essenze arboree ed arbustive autoctone della flora mediterranea, in ottemperanza alle indicazioni contenute nelle schede habitat della Rete Natura 2000.

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