La barca di metallo, di 7 metri, sulla quale viaggiavano in 40 è affondata nelle acque antistanti a Lampedusa. A soccorrere tutti gli eritrei e sudanesi finiti in acqua sono state le motovedette di guardia di finanza e dell’assetto svedese Frontex. Trentanove sono stati issati a bordo delle unità di soccorso e non sono in condizioni di salute critiche. Un migrante invece è stato recuperato cadavere. Al momento, i conti tornerebbero: secondo quanto riferito dai sopravvissuti erano partiti in 40 da Al Amra e quindi non vi sarebbero dispersi. I migranti stanno raccontando anche d’aver pagato da 1.500 a 2mila dinari tunisini per la traversata.
L’eritreo morto
L’eritreo morto aveva 29, anni. Il ragazzo, secondo quanto emerge dalle testimonianze dei compagni di viaggio, era vivo e stava bene durante la traversata che è finita in disgrazia visto che il barchino è, all’improvviso, affondato. Il giovane avrebbe perso la vita durante le procedure di salvataggio, secondo la ricostruzione dei fatti.
Già all’inizio dell’anno il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, allora facente funzioni di procuratore capo, aveva evidenziato sempre “meno barche in legno dalla Tunisia e barchini in metallo che hanno una grandissima instabilità”. Sono state decine, nel corso di questi mesi, i barchini di metallo che si sono capovolti durante le traversate e sono affondati velocemente, causando la morte se non di tutti i migranti a bordo di molti che o non sanno nuotare o non riescono a rimanere a galla in attesa dei soccorsi.
I cinque morti a Marinella di Selinunte
Sbarco autonomo di migranti sulla spiaggia di Marinella di Selinunte, a Castelvetrano (Trapani). Il mare, nello stesso tratto di costa, ha restituito anche cinque corpi senza vita. Sul posto, oltre a Guardia Costiera, Vigili del Fuoco e Forze dell’Ordine ci sono anche volontari di protezione civile e funzionari del Drpc Sicilia, coordinati dal dirigente territoriale Antonio Parrinello.
Il vecchio peschereccio si è arenato alle prime luci di questa mattina: 27 migranti sono stati rintracciati a Porto Palo di Menfi, altri 8 a Selinunte. Due migranti sono stati trasferiti presso l’Ospedale di Castelvetrano per accertamenti. Non si conosce il numero esatto di migranti che erano al bordo del barcone, ma si teme che ci possano essere diversi dispersi.
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