Un barchino di 7 metri è naufragato in area Sar a largo di Lampedusa. A soccorrere 38 migranti, fra cui 11 donne e un minore, sono stati i militari della capitaneria di porto e della guardia di finanza. Non sono stati riferiti dispersi in mare.
Dopo un primo soccorso, e sbarco, di 41 persone, i militari hanno soccorso le 38 persone finite in acqua dopo che l’imbarcazione, partita dalla Tunisia, sulla quale viaggiavano è colata a picco. Soccorsi – ed è stato il terzo sbarco a Lampedusa nel giro di pochissimo tempo – anche altri 45 migranti, fra cui 10 donne e 5 minori. Anche loro sono salpati da Sfax, in Tunisia, alle 5 di ieri.
Poche ore prima 41 migranti, fra cui 12 donne e 4 minori, sono stati soccorsi al largo di Lampedusa. Erano a bordo di una barca in metallo di 6 metri, partita da Sfax all’alba di ieri. I migranti hanno dichiarato di essere originari di Camerun, Gambia, Mali, Burkina Faso, Costa d’Avorio e Guinea. Lo sbarco a Lampedusa è il primo da una decina di giorni.
Tragedia sfiorata al largo delle coste siciliane, salvati 105 migranti
Nelle scorse ore oltre un centinaio di migranti sono stati salvati al largo delle coste siciliane, per l’esattezza in acque internazionali al confine con la Libia. Soccorsi da Emergency, sono tutti in buone condizioni di salute.
La nave Life Support di Emergency nella tarda serata di ieri ha ricevuto la segnalazione di un’imbarcazione in difficoltà in acque internazionali di fronte alla Libia. Il comandante della nave ha informato immediatamente tutte le autorità competenti e ha attivato il rescue team. “Abbiamo ricevuto una segnalazione da Alarm Phone – Emanuele Nannini, Capo missione Sar di Emergency -. Abbiamo quindi avvertito le autorità competenti della nostra intenzione di andare a verificare la potenziale situazione di pericolo. L’imbarcazione in distress, di gomma e lunga circa 12 metri, non riusciva più a navigare. Perché il motore aveva smesso di funzionare. Aveva seri problemi strutturali e stava imbarcando acqua. Una situazione di estremo pericolo per la navigazione e per i 105 naufraghi”.
Inoltre le condizioni del mare stavano peggiorando. “Abbiamo subito pensato alle vittime del naufragio di Crotone – aggiunge Nannini -. Anche questa era una imbarcazione in situazione di pericolo, dove le persone stavano rischiando la loro vita per le pessime condizioni in cui si trovava. Siamo qui per soccorrere chi affronta una delle rotte migratorie più pericolose al mondo. Donne, bambini e uomini continuano a essere uccisi dall’assenza di canali legali e sicuri per raggiungere l’Europa. È un dovere portare soccorso”.
I rhib sono stati calati intorno alle 4 e il trasferimento dei 105 naufraghi alla Life Support si è concluso intorno alle ore 7 del mattino. Tra i migranti salvati 59 uomini, 17 donne, di cui una al settimo mese di gravidanza, 4 bambini accompagnati e 25 minori non accompagnati. Le persone soccorse provengono da Nigeria, Gambia, Costa d’Avorio, Guinea Conakry, Sudan, Camerun, Mali, Mauritania, Sierra Leone, Chad, Eritrea e Burkina Faso. L’imbarcazione su cui viaggiavano era partita da Zwara, in Libia, alle 2 del pomeriggio dello scorso 6 marzo. Dopo aver concluso le operazioni di salvataggio e informato le autorità, la Life Support ha chiesto un Pos dove sbarcare i naufraghi. È stato assegnato dall’Mrcc (Maritime Rescue Coordination Centre) il Pos di Brindisi, l’arrivo è previsto per la mattina di venerdì.
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