La notte scorsa la nave Ocean Viking della ong Sos Mediterranee ha salvato 113 migranti che si trovavano su un gommone a largo delle coste nordafricane. Tra i migranti vi sono anche 3 neonati, il più piccolo ha 3 settimane, 23 donne alcune incinte e 30 minori non accompagnati.

Ieri arrivati 430 migranti in Sicilia

Si aggiungono ai circa 430 che ieri hanno raggiunto l’isola, dove complici le condizioni meteo favorevoli sono ripresi a pieno ritmo gli sbarchi dei migranti.

L’inchiesta sulla ong Mare Jonio

Le ong umanitaria al centro di una inchiesta. Nei giorni scorsi il gip del Tribunale di Ragusa ha disposto il sequestro di 125 mila euro agli attivisti della Mediterranea Saving Humans. Denaro che, secondo la tesi della Procura di Ragusa, avrebbero incassato dalla nave danese Maersk Etienne per il trasbordo di 27 migranti sulla nave Mare Jonio.

La richiesta della Procura di Ragusa

Lo riporta stamane Il Fatto Quotidiano. La richiesta della misura cautelare è stata richiesta dai magistrati iblei, procuratore capo Fabio D’Anna e del sostituto Santo Fornasier, titolari del fascicolo di inchiesta per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina che vede tra gli indagati  4 persone, tra dipendenti e soci della stessa società (Beppe Caccia, Luca Casarini, Alessandro Metz e Pietro Marrone).

Il trasbordo avvenuto nel settembre del 2020

L’indagine si è focalizzata su un trasbordo di migranti avvenuto l’11 settembre del 2020 “dopo la conclusione di un accordo di natura commerciale tra le società armatrici delle due navi, in virtù del quale” quella “della Mare Jonio ha percepito un ingente somma quale corrispettivo”. Nelle ore successive alla conclusione dell’inchiesta, Maersk aveva spiegato che soltanto “mesi dopo l’operazione di salvataggio ha incontrato i rappresentanti di Mediterranea per ringraziarli della loro assistenza umanitaria” e ha deciso “di dare un contributo di 125 mila euro a Mediterranea per coprire alcuni dei costi sostenuti in seguito all’operazione.

La difesa della Mare Ionio

Insomma, per gli inquirenti la Mare Jonio sarebbe stato una sorta di taxi del mare ma la Idra Social Shipping, che ha sempre negato le accuse,  ha svelato le carte, presentando il rendiconto delle spese sostenute grazie all’impiego di quella cifra, incassata esclusivamente sotto forma di contributo per finanziare le attività in mare.

Le fatture

“Il 27 novembre 2020 Idra emette una regolare fattura a carico di Maersk Tankers per “servizi di assistenza forniti nel settembre 2020” sulla base della Convenzione di Londra del 1989 che, nel diritto marittimo internazionale, regola i rapporti tra compagnie armatoriali in caso di interventi di soccorso tra navi. È questa la forma che Maersk ha autonomamente scelto per poter contribuire alle attività umanitarie di Mediterranea. Sulla base di questa fattura il 30 novembre Maersk bonifica 125.000 euro sul conto di Idra presso Banca Etica” fanno sapere dalla Idra Social Shipping.

Il denaro speso

Secondo quanto riferito dalla società armatoriale, questi soldi sono stati impiegati  per “pagare parte dei debiti accumulati con i fornitori, lo Stato e i lavoratori marittimi per la realizzazione delle missioni della nave Mare Jonio nell’estate/autunno 2020, che hanno portato al salvataggio diretto di 137 persone in mare, e per la sosta forzata imposta alla nave dalle ritorsioni delle Autorità dopo lo sbarco a Pozzallo del 12 settembre”.

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