Ocean Viking, la nave della ONG Sos Méditerranée, è attracata al porto di Tolone, in Francia, alle 8.30 di stamattina. A bordo 230 migranti, di cui 57 bambini.
Ieri, giovedì 10 novembre, il ministro degli Interni Gerald Darmarin, ha spiegato che i profughi sono stati autorizzati a sbarcare “a titolo eccezionale” per un “dovere umanitario“.
I 230 migranti saranno subito sistemati “in una zona di attesa”: “non potranno uscire dal centro amministrativo in cui saranno sistemati e non saranno tecnicamente su suolo francese”. Saranno, poi, effettuati i controlli sanitari, in seguito quelli di sicurezza da parte dei servizi, e successivamente saranno ascoltati dal’Ufficio per la protezione di rifugiati francese.
Chi non riceverà l’asilo sarà allontanato direttamente dalla zona di attesa in direzione del suo Paese di origine. Un terzo dei passeggeri con diritto di asilo potranno restare in Francia, gli altri saranno distribuiti in nove Paesi europei, fra cui la Germania, che si è impegnata all’accoglienza di 80 persone, il Lussemburgo, la Bulgaria, la Romania, la Croazia, la Lituania, Malta, il Portogallo e l’Irlanda.
Sul fronte politico, va registrato il commento su Facebook di Carlo Calenda, leader di Azione, sulle tensioni tra Italia e Francia: “La cosa peggiore che potrebbe fare oggi l’opposizione è salutare con entusiasmo il gesto sbagliato della Francia per indebolire la Meloni. Da ogni punto di vista l’escalation dell’Eliseo appare stonata e esagerata. Esistono ragioni dell’Italia che prescindono dagli schieramenti. Occorre dunque, mentre si denunciano gli errori di Piantedosi nella gestione degli sbarchi, evitare di correre dietro ai francesi che sull’immigrazione non possono impartire lezioni a nessuno e tantomeno cercare di mobilitare l’intera Europa contro di noi”.
Infine, Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, intervenuto a Radio anch’io su Radiouno, ha affermato: “Sui migranti è riduttivo porre la questione quasi fosse un derby Italia-Francia. Perché si tratta di un problema epocale che investe tutta l’Europa e deve riguardare l’Unione europea. In questa vicenda con la Francia, l’Italia sta dalla parte della legalità e del diritto, umanitario e internazionale”.
“I numeri – ha spiegato Mulé – dicono con chiarezza che rispetto agli accordi sui ricollocamenti appena 37 immigrati sono stati accolti dalla Francia sui 3.500 previsti. Di contro, dopo la vicenda della Ocean Viking, i francesi hanno messo in atto una sorta di incomprensibile rappresaglia umanitaria inviando 500 agenti al confine di Ventimiglia per un’ulteriore stretta alla frontiera in una zona dove la Gendarmerie non ha mai brillato per umanità. Non mi sembra un grande segnale di distensione e soprattutto di maturità rispetto a un problema che non può e non deve riguardare singoli Stati ma l’Europa”.
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