“Scusi, riconosce questo pene come suo?”. La domanda è del Pm del Tribunale di Agrigento all’empedoclino R.M., accusato di molestie via internet ai danni di una donna di Gela.
All’imputato è stata mostrata in pubblica udienza la foto, allegata a una delle mail volgari che tra il 2012 e il 2013 avrebbe inviato alla donna nissena. La donna denuncio tutto alla polizia postale.
L’uomo non ha riconosciuto quel pene come proprio, evidenziandone le differenze.
Il processo come, scrive La Sicilia, è andato avanti fino all’udienza di ieri mattina, dinanzi al giudice Giuseppe Sciarrotta, nel corso della quale il pm ha chiesto la condanna dell’imputato a tre mesi di carcere.
Il giudice ha assolto l’empedoclino, per insufficienza di prove. Non è stato provato dalla pubblica accusa che quelle mail, in primis quella col fallo in “bella mostra”, siano state inviate dalla casella dell’empedoclino.
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