Scuole chiuse da lunedì prossimo, 10 gennaio. Il sindaco di Raffadali Silvio Cuffaro va avanti dritto sulla sua strada e annuncia che non farà un passo indietro rispetto a questa decisione, nonostante le limitazioni dei poteri decisionali in materia imposte dal governo nazionale in materia. Cuffaro è letteralmente infuriato contro il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e contro i tamponi fa da te. “Ormai la situazione è fuori controllo – dice -. Ci sono soggetti positivi che vanno in giro”.

Le parole di stizza

“Lei – aggiunge Cuffaro rivolgendosi a Bianchi – se vuole mandare i suoi figli a scuola glieli mandi, io glieli manderò se c’è la sicurezza. E oggi io reputo che questa sicurezza non ci sia. Chiuderò le scuole. Mi rimuova come sindaco. Questa è una scelta scellerata. Io non riesco a capire niente di questo paese. Signor Ministro, io conosco la realtà del paese che amministro, se Lei non conosce la realtà dell’Italia, del paese di cui è Ministro, io conosco la realtà del mio comune, dal primo all’ultimo confine e so la situazione qual è ed è una situazione preoccupante per me, per i miei cittadini e per tutti. Prenderò le scelte che sono necessarie per salvaguardare la salute e la vita dei miei concittadini”.

I tamponi fai da te: “Scelta scellerata”

Il sindaco si pronuncia poi su un’altra questione collegata all’attuale emergenza sanitaria: “I tamponi rapidi fai da te comprati in farmacia? Una scelta folle e scellerata – sostiene -. Ci sono persone che comprano il tampone in farmacia e se lo fanno da soli senza comunicare a nessuno l’eventuale risultato positivo. E’ stata una scelta folle, scellerata quella di permettere alle farmacie di vendere i tamponi, perché in quel momento si è deciso di non tenere più la situazione sotto controllo. Infatti la situazione oggi è incontrollabile anche per questo”.

Le indiscrezioni

Cuffaro rivela poi alcuni particolari di quel che sarebbe accaduto nei giorni scorsi nel paese che amministra: “Mi hanno detto che ci sono stati dei giovani che si sono fatti il tampone fai da te, prima della notte di San Silvestro, e non l’hanno comunicato a nessuno per andare a farsi la festicciola giorno 31. Se fosse vero sarebbe una cosa gravissima, una cosa da incoscienti. Se hanno fatto una cosa del genere sono dei pazzi. In questo modo hanno fatto rischiare la vita agli amici e ai loro familiari”. Per il primo cittadino del paese agrigentino la situazione ormai è divenuta incontrollabile poiché l’Asp di Agrigento fornisce, secondo lui, una fotografia non reale dei soggetti positivi al covid19 e ciò influisce sulle scelta dei colori da attribuire alle varie zone.

Pochi positivi

“L’Asp di Agrigento – spiega il sindaco – mi ha comunicato che a Raffadali ci sono 98 cittadini positivi al covid19. Ma la situazione reale in mio possesso è ben diversa. Infatti ci sono oltre 255 soggetti positivi. Arrivo a questo risultato, con i dati che sono comunicati dalle farmacie e da parte dei laboratori autorizzati. Questi dati, sono stati comunicati pure all’Asp, però ancora evidentemente non sono stati caricati nel sistema. Questo di conseguenza mostra una situazione diversa da quella reale, che mi impedisce di emettere i provvedimenti consequenziali. E’ necessario potenziare immediatamente il personale dell’Asp. Se in questo momento di emergenza hanno esigenza di personale sono pronto, insieme ai miei assessori ad andare a lavorare all’Asp per caricare i dati. E’ necessario comunicare al presidente della Regione i dati veri, perché in base ai dati si decide la fascia arancione o rossa. Se i vertici dell’Asp hanno esigenza di personale lo dicano ai sindaci. Noi siamo pronti a collaborare”.

Situazione di confusione e incertezza

Ma non solo. Per Cuffaro molti di questi dati, sono il frutto del risultato dei tampini rapidi, i quali hanno un’affidabilità di circa il 65% e di conseguenza non offrono un risultato certo e spiega: “I soggetti a cui il tampone rapido ha dato un risultato negativo può essere falsato. Abbiamo una situazione bruttissima, con un trend che è meglio che non vi dico. Mentre la settimana scorsa avevamo un trend di 20, 30 cittadini positivi al covid19 al giorno, oggi abbiamo un trend di 42 cittadini positivi al giorno. Questa scelta del ministro Bianchi non la sto capendo. Lui dice due parole: presenza e sicurezza. Ma lui ha valutato veramente se c’è la sicurezza? Non le vede le lunghe code che ci sono davanti alle farmacie per farsi un tampone? Non le vede le ambulanze in coda al pronto soccorso? Non vede che gli ospedali sono al collasso? Non sente alla televisione che la situazione sanitaria non è più sotto controllo? Allora perché questa ipocrisia di dire di mandare i nostri giovani a scuola in sicurezza”.

L’affondo: “Scuola amplificatore del virus?”

“Chi la deve garantire la sicurezza, il Ministro Bianchi o il servizio sanitario nazionale che oggi non è più nelle condizioni di garantirlo? – aggiunge sempre Cuffaro – Chi la deve garantire Ministro! Me lo dica lei. Stia tranquillo, se non c’è la sicurezza i miei bambini a scuola non glieli mando. Mi rimuova come sindaco! Io ascolto quelle che sono le sue direttive: presenza e sicurezza. La sicurezza qual è? Che gli organi sanitari mi comunicano un numero di positivi che è un terzo di quelli reali che ho? E quelli reali sono meno di quelli effettivi? E’ questa la situazione sanitaria che dovrebbe dare sicurezza ai giovani che dovrebbero raggiungere la scuola? Oppure dobbiamo utilizzare la scuola come amplificatore del virus?”.