Un vero e proprio pool fatto da magistrati, tecnici e investigatori per fare chiarezza sulla strage che ha colpito la via Trilussa a Ravanusa, nell’agrigentino, dove un’esplosione avvenuta venerdì sera ha distrutto 4 palazzine e ne ha devastate altre 4. Al momento si contano 7 morti, due dispersi e un centinaio di sfollati. Il procuratore Luigi Patronaggio si sta muovendo in questa direzione per provare a far luce su quanto accaduto senza lasciare nulla al caso, sia sotto il profilo tecnico che investigativo.
Da chi è composto il pool
Secondo quanto trapela questo pool dedicato al disastro di Ravanusa sarebbe composto da consulenti tecnici guidati dall’ingegnere Antonio Barcellona; con loro anche una squadra di investigatori composta dai carabinieri della compagnia di Licata, dai militari del nucleo investigativo di Agrigento e dal nucleo investigativo dei vigili del fuoco. L’intenzione, in quanto atto dovuto, è quella di porre sotto sequestro l’intera area non appena saranno terminate le operazioni di recupero di tutti i dispersi.
Le prime verifiche
L’esplosione sarebbe stata causata dai una perdita di gas delle condotte del gas metano, gestite da una società provata. Cinque giorni prima della strage di Ravanusa c’è stato un intervento di manutenzione ordinaria proprio sull’impianto della rete di metano che non aveva evidenziato alcuna criticità. E’ quanto hanno accertato i carabinieri che ora dovranno acquisire il verbale d’intervento per verificare chi abbia materialmente eseguito il collaudo e se sia stato fatto a regola d’arte.
Le ricerche
Le operazioni di ricerca, hanno ribadito i vigili del fuoco, andranno avanti fin quando tutti i corpi non saranno stati trovati. Poi si passerà alla rimozione delle macerie per arrivare ad individuare il punto in cui c’è stata la rottura della tubatura che ha provocato la strage. Una fase che si aprirà con un nuovo sopralluogo dei magistrati e degli investigatori e che di fatto sarà il primo passo dell’inchiesta per individuare eventuali responsabili della tragedia.
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