Era l’11 dicembre quando Ravanusa, piccolo comune dell’agrigentino, balzava agli onori delle cronache nazionali per quella che è stata definita “una strage”, ovvero l’esplosione della palazzina di via Trilussa costata la vita a nove persone, dieci comprendendo nello straziante calcolo delle vittime anche il piccolo Samuele, che si trovava nel grembo della madre, e che avrebbe dovuto nascere dopo qualche giorno da quel maledetto sabato di devastazione e morte.

Uno spazio pubblico intitolato a Selene, Giuseppe e Samuele

In questo mese la stampa ha raccontato con centinaia di articoli le storie delle vittime. E anche se tra vittime non esistono ‘classifiche’ o ‘distinzioni’, senza dubbio ad addolorare maggiormente, è la storia di una famiglia spezzata sul nascere, quella di Selene Pagliarello, infermiera incinta di nove mesi e il marito Giuseppe Carmina. Erano felici Selene e Giuseppe quel sabato, di lì a poco sarebbe nato il loro bambino.
Non immaginavano, certo, che la loro vita si sarebbe conclusa improvvisamente ed in un modo tanto tragico.
Adesso a Campobello di Licata, paese di origine di Selene, (e che dista pochi chilometri da Ravanusa) il sindaco, Giovanni Picone, ha pensato di intitolare uno spazio pubblico, proprio a Selene, Giuseppe e il piccolo Samuele.
Un modo per rendere un tributo alla memoria di Selene, del marito e del figlio mai nato.
Il primo cittadino chiederà alla Prefettura una deroga alla normativa che disciplina la dedicazione di uno spazio pubblico.

Il desiderio unanime di ricordare le vittime

“La mia idea – spiega a BlogSicilia Giovanni Picone – è espressione della volontà popolare della intera comunità di Campobello, ferita, come quella di Ravanusa, per quanto accaduto. Vogliamo fortemente che resti memoria di questa immane tragedia. Lo spazio pubblico che intitoleremo a Selene, a Giuseppe e a Samuele, fa parte di piazza Berlinguer, che è attualmente suddivisa in due spazi, ed uno sarà dedicato a loro. Tra l’altro il luogo sorge vicino all’abitazione dove Selene è cresciuta. Era una ragazza straordinaria, svolgeva attività di volontariato presso la Misericordia locale ed era stata anche impegnata nel Servizio Civile”.

La Procura dissequestra il luogo dell’esplosione

Intanto, tre giorni fa, la Procura di Agrigento ha disposto il dissequestro del quadrilatero interessato dalla esplosione, perché i rilievi disposti e gli accertamenti tecnici, del pool di pm ed esperti, sono conclusi. “Il dissequestro, adottato in tempi brevi rispetto all’evento, si è reso opportuno – ha detto il procuratore capo Luigi Patronaggio, che coordina l’inchiesta con l’aggiunto Salvatore Vella – anche per alleviare i disagi della
popolazione e favorire la ripresa economica e sociale”.

Prelevati materiali e tubazioni

I consulenti tecnici della Procura hanno prelevato, alla presenza dei consulenti di parte e delle difese, materiale e segmenti della tubazione della rete di distribuzione di metano, con particolare attenzione al tratto di tubazione di circa 4 metri interessato alla lesione e al raccordo. I materiali sono stati trasportati nei laboratori del Nia dei vigili del fuoco e dell’Università di Palermo dove saranno sottoposti a verifiche anche con l’ausilio di sofisticate apparecchiature capaci di effettuare simulazioni tridimensionali.

In seguito saranno resi noti gli esiti delle perizie

La Procura di Agrigento “ringrazia i vigili del fuoco, i carabinieri, consulenti, parti private che, sotto la direzione del procuratore aggiunto Salvatore Vella, hanno permesso di effettuare in tempi brevi i necessari accertamenti tecnici con il minore disagio possibile per la popolazione”. “All’esito degli esami di laboratorio, svolti ancora una volta alla presenza dei consulenti di parte, verranno fornite – ha reso noto Patronaggio – ulteriori notizie pur sempre nel rispetto del segreto investigativo e della necessaria tutela della privacy delle parti processuali”.

Disastro colposo e omicidio plurimo colposo i reati ipotizzati

Dieci persone, tra vertici nazionali e regionali di Italgas, sono state indagate dalla Procura di Agrigento per l’inchiesta sull’esplosione. Il fascicolo, che ipotizza i reati di disastro colposo e omicidio colposo plurimo, è stato aperto come atto dovuto. Questo per eseguire la prossima settimana un incidente probatorio, e quindi irripetibile, nel luogo della tragedia, in via Trilussa. Italgas Reti comunica in una nota: “Gli avvisi di garanzia si rendevano necessari al fine di poter effettuare nel contraddittorio delle parti accertamenti tecnici non ripetibili, che si svolgeranno nei prossimi giorni per ricostruire la dinamica degli eventi. La società, nel prendere atto di tali provvedimenti, conferma la massima collaborazione nel corso delle prossime attività a supporto agli inquirenti, come ha fatto fin dall’inizio”.

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