“Sui consorzi di bonifica è il tempo di una riforma strutturale dando attuazione alla riduzione del loro numero e rilanciando la funzione strategica dell’economia agricola siciliana”.
Lo ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici, dopo aver incontrato i rappresentanti sindacali dei lavoratori dei consorzi di bonifica, presso la sede dell’assessorato.

“Va separata la gestione futura dalla situazione debitoria che in atto grava sugli attuali 11 consorzi di bonifica.
Va fatta chiarezza sulla situazione debitoria che deve essere separata dalla gestione del presente. Non può esserci una vera riforma senza trasparenza e responsabilità da parte di tutti gli attori in campo ( agricoltori, forze politiche, sindacati, dirigenti, operai ed organi di controllo della spesa).

La stagione dei commissariamenti – ha proseguito Cracolici – va chiusa definitivamente per tornare ad una gestione democratica delle acque, mentre ai lavoratori dei consorzi va ridata la dignità che meritano, perché il loro ruolo è indispensabile per la nostra agricoltura. Superare la stagione dei contributi erogati dalla regione ai consorzi per passare ad un modello di soggetti che vendono servizi sia alla regione che agli utenti dell’irrigazione. I consorzi costituiscono un bacino essenziale per gli interventi nel settore idrogeologico e questo è l’ulteriore campo nel quale occorrerà sempre di più specializzarne la loro funzione. Ma va in ogni caso garantita la certezza finanziaria al fine di rendere sostenibile il costo dell’acqua da parte degli agricoltori”.

Con l’approvazione, ieri in terza commissione all’Ars dell’emendamento a firma Panepinto, Maggio, Raia si apre una nuova prospettiva per i consorzi di bonifica e quindi per le imprese agricole e per i lavoratori a tempo determinato ed indeterminato”. Lo dice il vice presidente del gruppo parlamentare PD all’Ars, Giovanni Panepinto a proposito dell’emendamento

L’emendamento approvato – spiega il parlamentare PD – modifica i contenuti della legge finanziaria del 2015 e, anziché prevedere la riduzione del contributo regionale, fissa fino al 2021 il contributo pari al 90 per cento delle spese. Questo rappresenta un punto di partenza importante per il varo di una riforma strutturale dei consorzi che devono avere oltre alla distribuzione irrigua altre funzioni a protezione dell’ambiente della viabilità rurale e della salvaguardia idrogeologica del territorio. Fondamentale anche con il piano di bacino, la messa in sicurezza di alcune dighe siciliane nonché il completamento ed avviamento del sistema irriguo in zone come Canicattì, Licata, Palma di Montechiaro, Favara e nella parte alta del lago Castello, in questo caso determinando un sistema irriguo per caduta e non per sollevamento. L’obiettivo da raggiungere , in collaborazione con l’assessore regionale all’agricoltura, – continua – sarà quello di scrivere una riforma che valorizzi le funzioni e le competenze dei consorzi abbattendo sprechi ed inefficienze. Il mondo dell’agricoltura deve essere protagonista di una riforma diventata oramai improcrastinabile che venga declinata con il nuovo PSR e con un uso più ampio delle acque per uso irriguo, immaginando anche il riutilizzo delle acque reflue e per tutto questo- conclude Panepinto – è necessario che i consorzi abbiano una funzione ed un ruolo”.

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